venerdì 27 giugno 2014
Sono stati 500 i giovani coinvolti e inseriti in varie realtà aziendali. Per l'ex viceministro Martone «il lavoro si crea dal basso attraverso strutture che tramandano e insegnano a lavorare».
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L'apprendistato in azienda per i giovani come una possibile strada per il rilancio occupazionale. È questa la proposta del Centro di formazione Elis, che sul tema ha tenuto un seminario dove istituzioni, Università e aziende si sono confrontate alle luce della legge 78/2014 che contiene disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione. I relatori sono partiti dai dati Elis: nell'ultimo periodo (2012-2014) i progetti di formazione del  Centro, conclusi poi con un contratto di apprendistato, sono stati circa 500 e hanno coinvolto studenti delle scuole e giovani universitari su varie tematiche. Tra gli altri, il progetto organizzato con Saipem del gruppo Eni ed eFM ha permesso l'inserimento di 43 giovani provenienti da Istituti Tecnici e professionali del Centro e Sud Italia; 200 apprendisti sono stati inseriti dopo il trasferimento di competenze sui linguaggi di programmazione e certificazioni informatiche; 150 apprendisti nel settore della manutenzione, dell'elettronica ed elettrotecnica, saldatura, sicurezza; 50 apprendisti nell'ambito dell'amministrazione del personale e preparati su normativa, sicurezza e privacy.L'ex vice ministro del Lavoro, Michel Martone, ordinario di Relazioni Industriale e Diritto del Lavoro alla Luiss ha affermato che "non si è ancora compiuta la transizione da un diritto del lavoro ideologico a un diritto di lavoro pragmatico. Non sono le leggi che creano occupazione, le riforme non sono giuste o sbagliate ma dipendono dal contesto nel quale si applicano". Martone, è detto in una nota, ha affermato inoltre che per creare lavoro è importante il ruolo delle imprese che assumono risorse che devono essere preparate "il lavoro si crea dal basso attraverso strutture che tramandano e insegnano a lavorare così come fa il Centro Elis".
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