mercoledì 10 luglio 2013
​I giudici di New York hanno accusato l'azienda "di aver tramato" con alcune case editrici statunitensi "un rialzo dei prezzi" del loro prodotto di punta, violando in questo modo le leggi antitrust. È stata ordinata anche una nuova udienza per stabilire i danni. 
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Per Denise Cote, giudice distrettuale del Tribunale di New York, la Apple è colpevole di aver "tramato" con alcune case editrici statunitensi un rialzo dei prezzi degli e-book e cioè della vendita di libri online. Più nel dettaglio, secondo la sentenza, la Apple, in violazione delle leggi antitrust Usa, ha macchinato l'aumento dei prezzi in collusione con 5 editori fin dal 2009 e cioè fin da quando stava per lanciare sul mercato l'iPad. La sentenza stabilisce che la Apple "ha facilitato e incoraggiato gli editori sotto accusa per aver illegalmente limitato il commercio di libri". La Cole ha anche ordinato una nuova udienza per stabilire i danni. Solo Apple è finita sotto processo, mentre le case editrici Hachette e McMillan del gruppo Lagardere, HarperCollins di News Corp, Penguin e Simon & Schuster hanno patteggiato col dipartimento Usa ala Giustizia.
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