giovedì 30 dicembre 2010
La nuova legge vaticana contro il riciclaggio e l'antiterrorismo «riguarda anche lo Ior», ma non è «non è una normativa pensata specificatamente per l'Istituto Opere di Religione». Così padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, risponde alle domande sulla legge 127 dello Stato della Città del Vaticano, un'operazione di «trasparenza, onestà e responsabilità», voluta dal Papa e che riguarda tutti i soggetti vaticani e legati alla Santa Sede.
- La Lettera apostolica "Motu Proprio"
- Il comunicato della Segreteria di Stato
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Il Vaticano ha varato una nuova normativa, ampia e innovativa, contro il riciclaggio del denaro sporco e contro il finanziamento al terrorismo. Un gesto fortemente voluto per ribadire le ragioni di un'etica mondiale più volte sollecitate da Benedetto XVI. E proprio il Papa ha voluto ribadire l'importanza della promulgazione delle nuove leggi (sono quattro, più la creazione dell'Autorità di informazione finanziaria, Aif) con un Motu Proprio che allarga le competenze della legge dello Stato della Città del Vaticano anche a tutti i soggetti collegati con la Santa Sede (altra entità di peso internazionale) compresi lo Ior e dicasteri come Propaganda Fide.Le pene per i reati (non solo riciclaggio e terrorismo, ma la novità dell'auto-riciclaggio, tratta, droga, rifiuti tossici inseriti per colmare una lacuna giuridica) vanno dai 20 anni per tentato omicidio, ai 15 per terrorismo ai 12 per riciclaggio (ma da scontare in un Paese terzo, visto che in Vaticano ci sono soltanto alcune celle di sicurezza).D'altra parte, ha spiegato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, il mondo, soprattutto dopo l'11 settembre 2001, è cambiato e anche quella particolare parte di mondo che è il Vaticano si deve adeguare alla lotta contro "l'intelligenza perversa che guida le attività illegali" che certo cerca di "approfittare proprio dei punti deboli e fragili".Ed è proprio la "pace purtroppo" a essere "minacciata da diverse cause, fra le quali quella di un uso improprio del mercato e dell'economia e quella, terribile e distruttrice, della violenza che il terrorismo perpetra, causando morte, sofferenze, odio e instabilità sociale", come scrive Benedetto XVI nel Motu Proprio. "Molto opportunamente - scrive il Papa - la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La Santa Sede approva questo impegno ed intende far proprie queste regole nell'utilizzo delle risorse materiali che servono allo svolgimento della propria missione e dei compiti dello Stato della Città del Vaticano".Anche dalla Segreteria di Stato si spiega che la "nuova normativa si iscrive nell'impegno della Sede Apostolica per l'edificazione di una convivenza civile giusta ed onesta. In nessun momento si possono perciò trascurare o attenuare i grandi principi dell'etica sociale, quali la trasparenza, l'onestà e la responsabilità".Una prima risposta dall'Europa è venuta dal vicepresidente della commissione europea, Antonio Tajani: "È molto positivo che il Vaticano abbia deciso di far proprie le norme europee in materia di antiriciclaggi Si tratta di un segnale fortemente positivo che contribuirà alla trasparenza dei mercati nelle transazioni finanziarie".PADRE LOMBARDI: OPERAZIONE DI TRASPARENZALa nuova legge vaticana contro il riciclaggio e l'antiterrorismo "riguarda anche lo Ior", ma non è "non è una normativa pensata specificatamente per l'Istituto Opere di Religione". È chiaro padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, nel rispondere alle domande sulla legge 127 dello Stato della Città del Vaticano, un'operazione di "trasparenza, onestà e responsabilità", voluta dal Papa e che riguarda tutti i soggetti vaticani e legati alla Santa Sede.D'altra parte, la pubblicazione delle nuove leggi per lo "Stato della Città del Vaticano e per i Dicasteri della Curia romana e gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede è un evento di rilevante importanza normativa, ma anche di significato morale e pastorale di ampia portata"."Gli organismi vaticani - spiega ai giornalisti - saranno meno vulnerabili di fronte ai continui rischi che si corrono inevitabilmente quando si maneggia il denaro". Cosi, secondo padre Lombardi, "si eviteranno in futuro quegli errori che così facilmente diventano motivo di "scandalo" per l'opinione pubblica e per i fedeli. Insomma, la Chiesa sarà più "credibile" davanti alla comunità internazionale e ai suoi membri. E questo è di importanza vitale per la sua missione evangelica.Un pensiero va anche al Papa, ricordando però che non è solo da questo pontificato che si guarda con attenzione al tema, ma è che sono le condizioni globali ad essere cambiate, ad essere diventate più pericolose e complesse: "Oggi, 30 dicembre 2010, il Papa ha firmato un documento di genere per lui un po' insolito, ma di grande coraggio e grande significato morale e spirituale. È un bel modo di concludere quest'anno, con un passo concreto nella direzione della trasparenza e della credibilità".Padre Lombardi parla di "sincera collaborazione, nel sistema di principi e strumenti giuridici che la comunità internazionale sta edificando con la finalità di garantire una convivenza giusta e onesta in un contesto mondiale sempre più globalizzato; contesto in cui purtroppo le realtà economiche e finanziarie sono non di rado campo di attività illegali, come il riciclaggio di proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo, veri pericoli per la giustizia e la pace nel mondo"."Sarebbe ingenuo pensare - spiega ancora il portavoce - che l'intelligenza perversa che guida le attività illegali non cerchi di approfittare proprio dei punti deboli e fragili, talvolta esistenti nel sistema internazionale di difesa e di controllo della legalità, per insinuarsi al suo interno e violarlo. Perciò la solidarietà internazionale è di importanza cruciale per la tenuta di tale sistema, ed è comprensibile e giusto che le autorità nazionali di vigilanza e gli organismi internazionali competenti (Consiglio d'Europa e, in particolare, il GAFI: Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali) guardino con occhio favorevole gli Stati e gli enti che offrono le garanzie richieste e impongano invece vincoli maggiori a chi non vi si adegui. Ciò vale naturalmente anche per la Città del Vaticano e gli enti della Chiesa che svolgono attività economiche e finanziarie"."La nuova normativa risponde quindi insieme all'esigenza di conservare un'efficace operatività agli enti che operano nel campo economico e finanziario per il servizio della Chiesa cattolica nel mondo, e - prima ancora - all'esigenza morale di "trasparenza, onestà e responsabilità" che va in ogni caso osservata nel campo sociale ed economico. L'attuazione delle nuove normative richiederà certamente molto impegno. C'è la nuova Autorità di Informazione Finanziaria da avviare. Ci sono nuovi obblighi da rispettare. Nuove competenze da esercitare. Ma per la Chiesa non può venirne che bene", conclude Padre Lombardi.
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