giovedì 31 marzo 2016
Quasi mille aziende attive che generano scambi per un controvalore di circa tre milioni di euro. Sono i numeri di iBarter del 2015, il primo portale italiano per lo scambio multilaterale on line che, in soli cinque anni di attività, dal quartier generale di Torino ha dato vita a una piattaforma multimediale di scala nazionale quale strumento per aiutare le imprese.
Anche il baratto fa crescere l'economia
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Quasi mille aziende attive che generano scambi per un controvalore di circa tre milioni di euro. Sono i numeri di iBarter del 2015, il primo portale italiano per lo scambio multilaterale online che, in soli cinque anni di attività, dal quartier generale di Torino ha dato vita ad una piattaforma multimediale di scala nazionale quale strumento per aiutare le imprese. «Alla base c’è una moderna concezione del baratto», precisa Massimo Cirio co-fondatore del circuito. «Le imprese e i professionisti propongono i loro beni/strumenti e vanno alla ricerca dei servizi e prodotti di cui necessitano. Gli scambi, che non avvengono in modo contestuale, sono regolamentati dalla moneta complementare iBcredit, equiparata in valore all’euro». Con una proposta quotidiana che presentava più di 1.300 offerte, nel 2015 sono stati registrati oltre 2.500 scambi. Due le tipologie. «Da una parte possiamo vediamo  transazioni più "commerciali", relative a prodotti di largo consumo con importi variabili tra i 100 e i 3mila crediti», continua Cirio. «Esiste però un substrato di transazioni che definiremmo "industriali". Sono quelle che avvengono a seguito di un contatto tra aziende per necessità specifiche. In questo caso il range degli importi è decisamente più ampio: dai 2mila ai 50mila euro». Le aziende che hanno utilizzano il circuito online sono prevalentemente di piccole e medie dimensioni.
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