lunedì 15 maggio 2023
Secondo forte rialzo in un mese per tentate di frenare un'inflazione al 108%. In dubbio il programma concordato con il Fondo monetario internazionale
Il presidente argentino Alberto Fernandez

Il presidente argentino Alberto Fernandez - Reuters

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Se il recente nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea vi sembra esagerato, è meglio che non programmiate di chiedere un prestito in Argentina. Se infatti a maggio la Bce ha portato il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75% e quello sui depositi al 3,25%, con conseguenti rialzi ad esempio sulle rate dei mutui, in Argentina, a fronte di un’inflazione senza controllo, siamo ormai ai tassi di interesse quasi a tre cifre. La banca centrale argentina ha infatti annunciato un forte aumento del tasso d'interesse sui depositi a tempo, portandolo dal 91 al 97%, nell'ambito di una serie di misure governative programmate per contrastare la corsa dell'inflazione, che ha superato il 108% su base annua.

Si tratta del secondo forte aumento in un mese, nel tentativo di "evitare che la volatilità finanziaria spinga le aspettative di inflazione", si legge in una nota dell’istituto, che punta a sostenere la valuta locale, il peso argentino, con interventi anche sul mercato dei cambi. La crisi sociale si aggrava però giorno dopo giorno.

Solo ad aprile l’inflazione è cresciuta dell’8,4% e non è escluso che le autorità varino la sospensione dei dazi “antidumping” in alcuni settori, come i generi alimentari, per ridurre il prezzo delle importazioni. Appena due settimane fa la Banca centrale aveva elevato il tasso di interesse di dieci punti percentuali, dall’81 al 91%.

Nei giorni scorsi il governo argentino aveva annunciato un nuovo aumento della pensione minima e dell'assegno universale per figlio (Auh) nel quadro della legge che impone un adeguamento trimestrale al livello di inflazione. Annunciato anche un bonus unico pensato per compensare la perdita salariale, una misura che riguarda 17 milioni di argentini su una popolazione totale di 46 milioni. I pensionati della minima riceveranno grazie anche ai bonus un totale di 121.407 pesos (484 euro al cambio ufficiale), mentre la pensione minima netta arriverebbe attorno ai 70 mila pesos (280 euro). L'assegno universale per figlio passa invece da 11.465 a 13.864 pesos (55 euro). La grave crisi di liquidità attuale mette in dubbio il programma concordato dall’Argentina con il Fondo monetario internazionale per la restituzione di un credito di 45 miliardi di dollari. Parallelamente il Paese è al centro dell'interesse geopolitico di Stati Uniti e Cina per la presenza della seconda riserva mondiale di litio e per il forte potenziale di sviluppo del bacino di petrolio e gas non convenzionali di Vaca Muerta.

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