venerdì 24 marzo 2023
Il modello più radicale estremo del marchio che fa capo a Renault è un "animale" da pista che sfoggia l'estremizzazione della tecnologia e dell'aerodinamica
Alpine A110 R: carbonio e brividi, un'emozione per pochi
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Milleottandue chili di leggerezza e il rumore del brivido che fa da colonna sonora ai 3 secondi e 9 decimi che occorrono per fare da 0 a 100 km/h. E’ la più radicale delle Alpine, quella con la “R”. Che, nel caso specifico, non è solo un’innocua lettera dell’alfabeto ma il traguardo di un’estremizzazione tecnologica e aerodinamica che sorprende e spiazza anche il più severo dei critici. Una “R” che troviamo anche nel bel mezzo di “caRbonio”, un’altra parola chiave per comprendere al meglio questa vettura, omologata per la strada ma nata per mandare in orbita, in pista, i suoi 300 cavalli. Già, perché di carbonio si abbonda nell’Alpine A110 R. Per abbassare il peso e migliorare l’aerodinamica della vettura. Lo troviamo nei sedili monoscocca “Sabelt Track”, che si ispirano al mondo delle gare automobilistiche (dotati di cinture sportive a 6 punti che diventano una vera e propria imbragatura), nel cofano anteriore, nel lunotto, che copre il motore collocato posteriormente in posizione centrale, ma anche nel deflettore aerodinamico anteriore, nelle minigonne, nel diffusore attorno ai tubi di scarico, nell’alettone e anche nei cerchi. Risultato: 34 chili in meno, una robusta cura dimagrante, quindi, rispetto alla sorella A110S.

Quanto all’aerodinamica i tecnici d’Oltralpe del marchio che fa capo a Renault hanno lavorato per ottenere una maggiore stabilità, soprattutto percepibile con l’incremento della velocità (arriva fino a 285 km/h) accompagnata da un assetto della vettura più rigido e da un’altezza dal suolo che è stata ridotta di un centimetro (attenzione anche al più dolce dei dossi, quindi) con la possibilità, per gli incontentabili, di far scendere questa Alpine “radicale” di altri 10 millimetri per fare una gran bella figura se si gira in circuito, regolando la taratura degli ammortizzatori. Aria da Gran Premio anche all’interno, con un volante che già suscita adrenalina quando lo stringi, e la microfibra nei rivestimenti della plancia e dei sedili. Niente stravolgimenti invece per quanto riguarda il motore: il propulsore quattro cilindri turbo da 1,8 litri è sempre, come nelle “parenti” più strette della famiglia Alpine, abbinato a un cambio a doppia frizione a sette marce. Su strada ci siamo divertiti, ma anche trattenuti dal premere troppo sull’acceleratore, rassicurati, comunque, da una tenuta di strada che fa sembrare la “R” veramente incollata all’asfalto. L’Alpine A 110 R non è per tutti, come ben si può immaginare: costa 107.000 euro, ma, in compenso, è già stata ordinata da una cinquantina di clienti italiani che se la vedranno consegnare entro l’anno. Mentre altrettanti sono in lista d’attesa per il 2024

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