giovedì 13 maggio 2010
La Banca centrale invita i governi: il risanamento dovrà superare in misura considerevole l'aggiustamento strutturale dello 0,5% del Pil. E adeguare i salari alla perdita della competitività. Timore per nuove tensioni sui mercati finanziari.
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La Banca centrale europea invita i governi a risanare le finanze pubbliche in maniera "durevole e credibile" intensificando gli sforzi fatti finora per sanare gli squilibri di bilancio, e ritiene che la correzione dei deficit strutturali dovrà superare lo 0,5% annuo. «Il risanamento dei conti pubblici dovrà superare in misura considerevole l'aggiustamento strutturale dello 0,5 per cento del Pil su base annua stabilito come requisito minimo nel Patto di stabilità e crescita», si legge nel Bollettino di maggio.L'Italia. Per quanto riguarda l'Italia il governo, nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica pubblicata la scorsa settimana, ha indicato un calo del deficit strutturale (al netto del ciclo e delle misure una tantum) al 3,3% quest'anno, al 2,5% nel 2011 e al 2% nel 2012. «Più si aspetterà a correggere gli squilibri, maggiore risulterà l'aggiustamento necessario e più elevato sarà il rischio di subire un danno in termini di reputazione e fiducia», spiega la banca centrale, suggerendo ai governi di concentrare i maggiori sforzi nella fase iniziale concentrandosi sul lato della spesa e su riforme strutturali. Ciò «rafforzerà la fiducia del pubblico nella capacità dei governi di restituire sostenibilità alle finanze pubbliche, ridurrà i premi per il rischio intrinseci ai tassi di interesse e quindi favorirà la crescita durevole nel medio periodo».La Grecia. La Bce esprime poi apprezzamento per il programma di aggiustamento annunciato dalla Grecia e per l'accordo Ue-Fmi-Bce per salvaguardare l'euro.Il lavoro. «Cruciali» per Francoforte restano le riforme strutturali mentre, per evitare che il recente incremento della disoccupazione diventi strutturale, «sono necessari sistemi tributari e assistenziali capaci di incentivare efficacemente il lavoro, migliori dispositivi di formazione e sufficiente flessibilità dei contratti di lavoro».Per rilanciare la competitività la Bce ritiene «indispensabile che nella contrattazione salariale vi siano istituzioni che consentano un opportuno aggiustamento dei salari sulla base delle perdite di competitività e delle condizioni di disoccupazione».«Dovrebbe infine svolgere un ruolo importante l'adeguata ristrutturazione del settore bancario. Situazioni patrimoniali sane, un'efficace gestione del rischio e l'adozione di modelli imprenditoriali solidi e trasparenti sono indispensabili per rafforzare la capacità di tenuta delle banche agli shock e assicurare un adeguato accesso ai finanziamenti, gettando le basi per la crescita sostenibile e la stabilità finanziaria».
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