venerdì 22 marzo 2024
Tre giorni di incontri con un altro mondo possibile, ecologico e sostenibile. Si parla di turismo consapevole, grandi cammini, abitare green e c’è spazio per dialogare su pace e partecipazione
La fiera Fa' la cosa giusta alla sua ventesima edizione nel giorno di apertura

La fiera Fa' la cosa giusta alla sua ventesima edizione nel giorno di apertura - Avvenire

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Un pianoforte a coda costruito con quegli abeti del “bosco di Stradivari” della Val di Fiemme, in Trentino Alto-Adige, salvati della tempesta del 2018 è stato posizionato all’ingresso della fiera “Fa’ la cosa giusta!”: un invito plastico a chiunque lo desideri a esibirsi pubblicamente e suonare, ma anche a prendere una posizione in questo mondo devastato dai conflitti, costruendo insieme una sorta di staffetta musicale per la pace. Un modo – come ha ricordato il cardinale Matteo Maria Zuppi che ha aperto il primo degli incontri sulla pace e sulla partecipazione – per «non perdere quella consapevolezza che ottant’anni fa, dolorosamente, in Europa e nel mondo era così evidente: cioè che la terza guerra mondiale sarebbe stata l’ultima». Con questo messaggio simbolico del pianoforte che suona per una pace che «va preparata», in questo senso «dobbiamo impegnarci – ha aggiunto il presidente della Cei – molto di più per cercare una via di negoziato che risolva il conflitto» si è aperta questa ventesima edizione della fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, al centro l’idea di rendere visibile l’essenziale dell’economia solidale.

La giornata del venerdì alla fiera Fa' la cosa giusta è stata dedicata agli incontri con le scuole

La giornata del venerdì alla fiera Fa' la cosa giusta è stata dedicata agli incontri con le scuole - Avvenire

A chi non crede che un altro mondo sia possibile, da vent’anni questo mondo solidale, fatto di consumo critico e turismo responsabile lo si può incontrare a “Fa’ la cosa giusta!”, dove 475 realtà tra imprese sociali, consorzi, associazioni, cooperative, case editrici indipendenti, fino a domenica avranno i loro spazi di cura e incontro alla fiera di Milano City, offrendo le proprie competenze, i propri prodotti e il proprio tempo a chi è convinto che la felicità possa arrivare quando ci dimentichiamo di noi per un attimo ed entriamo in relazione con gli altri. In questo senso girare per la fiera non è solo scoprire o rimanere aggiornati sulle nuove tendenze dei depuratori domestici per l’acqua o su nuovi capi in fibre di bamboo, ma è la possibilità di incontrare persone che hanno voglia di raccontarsi e mostrare come stanno provando con la loro piccola impresa sociale a cambiare se stessi, e di conseguenza il mondo.

“Chi cambia sé, cambia il mondo”: è anche uno dei messaggi positivi che si leggono sulle magliette colorate del brand ecosostenibile, Ape Italian Style, che utilizza tessuti naturali che fa produrre direttamente in cooperative sociali dove lavorano persone con disabilità. E richiama all’orecchio quanto papa Francesco chieda ai ragazzi di «scendere dal divano» e migliorare le cose, esattamente come ha cercato di fare Alessandro Ferrari quando ha dato vita a questo piccolo progetto imprenditoriale: ora le sue magliette colorate piacciono così tanto che anche gli oratori di Roma hanno deciso di farsene fare un modello speciale.

Oltre 350 eventi tra cui anche laboratori per bambini

Oltre 350 eventi tra cui anche laboratori per bambini - Avvenire

Dal turismo consapevole ai grandi cammini, dall’area dedicata all’abitare green al Mangia come parli, fino agli incontri su pace e partecipazione c’è da perdersi in tutto quello che è l’essenziale dell’economia solidale; in parallelo vi è anche un programma culturale con oltre 350 appuntamenti tra incontri, laboratori, mostre fotografiche e spettacoli che andranno avanti sia oggi sabato 23 marzo sia domenica 24 marzo.

Ecco alcuni degli appuntamenti da non perdere

Sulla felicità di sentirsi parte del mondo sabato 23 alle 12 uno degli appuntamenti più interessanti sarà con il giornalista Alessandro Zaccuri assieme a don Luigi Ciotti, fondatore di Libera nella piazza Social Cohesion Days, spazio dove la comunità viene raccontata in ogni sua sfumatura.

Sul riscaldamento globale e la crisi climatica sappiamo tutto, ma allora com’è che non cambiamo? Forse perché non sappiamo guardare l’insieme: il cibo (produttori e consumatori), le migrazioni (uomini senza terra, e terre senza uomini), il tempo libero, il lavoro, la giustizia. Ne parla padre Giacomo Costa, ex direttore di Aggiornamenti sociali e uno dei protagonisti dell’enciclica di papa Francesco sull’ecologia integrale, la Laudato si' assieme a Luca Casarini, “disobbediente” a Genova 2001 e ora “disobbediente” come capo missione della “Mediterranea Saving Humans”.

Mentre sulla vita che è un viaggio comunitario premuroso domenica alle 17 alla piazza Terre di mezzo vi è un altro appuntamento, promosso dal movimento Economy of Francesco, sul perché l’economia di cura sia un urgente invito a un cambio di prospettiva e di postura dell’esserci, dal titolo “Un mondo in guerra. Come restiamo umani?”.

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