martedì 10 giugno 2014
Le Organizzazioni del Terzo Settore italiane hanno familiarità con i social network, li usano - e con successo - per cercare visibilità e per sensibilizzare alla propria causa, e stanno cominciando a sfruttarne le funzionalità anche per la raccolta fondi.  Scade il 13 giugno il bando a Sodalitas Social Innovation.
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Le Organizzazioni del Terzo Settore italiane hanno familiarità con i social network, li usano - e con successo - per cercare visibilità e per sensibilizzare alla propria causa, e stanno cominciando a sfruttarne le funzionalità anche per la raccolta fondi.Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso dalla II edizione della ricerca La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità, realizzata da Fondazione Sodalitas nell’ambito di Sodalitas Social Innovation, il programma che dal 2011 favorisce la nascita di partnership profit-nonprofit migliorando la capacità progettuale del Terzo Settore. Il bando di partecipazione alla IV edizione dell’iniziativa si concluderà il prossimo 13 giugno; le Organizzazioni Non profit che decideranno di candidarsi concorreranno all’assegnazione di sette premi speciali.Il campione La survey realizzata da Fondazione Sodalitas in collaborazione con l’Istituto Italiano della Donazione per indagare le modalità, la frequenza e gli obiettivi con cui il Terzo Settore utilizza i social network e il crowdfunding ha raggiunto 209 Organizzazioni. In quanto a tipologia, il campione delle ONP rispondenti è composto prevalentemente da Associazioni (38%), Organizzazioni d i Volontariato (19%) Cooperative sociali (14%), Fondazioni (13%) e ONG (9%).In quanto a dimensioni economiche, nel campione risultano maggiormente rappresentate le piccole organizzazioni (entrate fino a 1 milione di euro; il 61% del totale), più che le medie (bilancio da 1 a 3 milioni di euro; il 14%) o le grandi organizzazioni (bilancio oltre i 33 milioni di euro; il 25%).Le Onp partecipanti sono attive soprattutto nei settori dell’Assistenza sociale (24%), della Cooperazione e solidarietà internazionale (19%), dell’Educazione e formazione (15%) e dell’Assistenza sanitaria (13%), fornendo sostegno alle persone con disabilità (17%), all’infanzia e ai giovani (13%) e alle Comunità nei paesi in via di sviluppo (12%).Familiarità e obiettiviIl Terzo Settore, indipendentemente dalle dimensioni organizzative e dal settore di attività di appartenenza, ha ampia familiarità con l’uso dei social network (solo l’11% del campione non li utilizza), sui quali è presente da tempo (il 51% li utilizza da prima del 2011) e ai quali chiede soprattutto visibilità (80%) e sensibilizzazione verso la propria causa sociale (65%), trovando più spesso la prima (90%) che la seconda (47%). Il 28% delle organizzazioni rispondenti ha dichiarato di utilizzare questi mezzi per ottenere fondi o donazioni a sostegno delle proprie attività, pur non avendone sempre avuto beneficio concreto (11%).Canali ed esperienzeFacebook è di gran lunga il social network più utilizzato dal nonprofit (86%, contro il 50% di Youtube, il 47 % di Twitter, il 27% di Google+ e il 23% di Linkedin,). L’esperienza d’uso di questi canali da parte delle ONP è tendenzialmente positiva: il 58% del campione ha dichiarato di non aver mai avuto problemi in questo senso. Chi invece ne ha riscontrati (42%) ha parlato soprattutto di criticità relative al tempo (69%) e alle risorse umane (46%) da dedicarvi.Il 74% delle Organizzazioni che ha dichiarato di non essere presente sui social network - soprattutto per problemi di risorse (57%) - sta valutando di entrarci.Focus 2014: il crowdfundingIl Terzo Settore, indipendentemente dalle dimensioni organizzative e dal settore di attività, ha ancora poca familiarità con le campagne di crowdfunding (solo il 19% del campione ne ha realizzata una). Ad utilizzare questo nuovo strumento sono soprattutto le ONG (53%) e le Fondazioni (26%); in coda le Cooperative sociali (6%).L’obiettivo economico - nella maggior parte dei casi contenuto (il 73% di chi ha sviluppato una campagna ha chiesto cifre entro i 5.000€) è stato raggiunto solo dal 29% del campione; l’84% dei rispondenti ripeterebbe comunque l’esperienza, indipendentemente dal suo esito.Il crowdfunding è visto positivamente soprattutto perché permette di sfruttare i canali web e social anche per la raccolta fondi (62%), anche se non mancano le criticità, riferite soprattutto alle resistenze degli utenti ai pagamenti on line (44%) e al periodo di crisi, che limita le disponibilità economiche personali (35%).Dal 2013 al 2014: che cosa è cambiato?Nell’ultimo anno il Nonprofit ha preso sempre maggiore confidenza con i social network – a dimostrarlo la riduzione delle Organizzazioni che non utilizzano questi mezzi (dal 19,5% all’11%) – e ha cominciato a guardarli anche come contesti attraverso i quali ottenere donazioni (dal 15 al 28%). Facebook, già nel 2013 il social network di riferimento per le ONP, ha confermato il suo primato (86%; nel 2013 il 76,8%); a crescere in modo particolare sono stati soprattutto Linkedin (dal 14,3% al 23%) e Google+ (dal 15,8% al 27%).L’esperienza d’uso di questi mezzi si è confermata come positiva: se nel 2013 la pensava così il 54,1% del campione, oggi a dichiararlo è il 58% delle Organizzazioni rispondenti, che segnalano una ridimensionata criticità dei fattori-tempo (69%, contro il 76,8% del 2013) e risorse (46%; nel 2013 il 49,5%).A proposito di Sodalitas Social InnovationSodalitas Social Innovation è il programma che Fondazione Sodalitas ha ideato per migliorare in modo diffuso la capacità progettuale del Terzo settore. Le candidature alla IV edizione dell’iniziativa - cui hanno partecipato ad oggi 425 organizzazioni nonprofit con oltre 460 progetti, e che Fondazione Sodalitas realizza con la collaborazione di oltre 30 imprese – saranno aperte fino al prossimo 13 giugno e si svolgeranno per la prima volta sulla piattaforma digitale sodalitasocialinnovation.ideatre60.it, realizzata in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture.
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