martedì 17 novembre 2015
Nel 2014, il numero delle aziende ha raggiunto quota 20.897, 423 in più rispetto al 2013. Di queste, 7.628 offrono contemporaneamente alloggio e ristorazione, mentre 10.184 sono quelle che uniscono le altre attività agrituristiche.
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Nonostante la crisi, l'agriturismo in Italia continua a crescere. Nel 2014, il numero delle aziende ha raggiunto quota 20.897, 423 in più rispetto al 2013. Di queste, 7.628 offrono contemporaneamente alloggio e ristorazione, mentre 10.184 sono quelle che uniscono all'alloggio le altre attività agrituristiche. Sono i numeri, elaborati da dati Istat, diffusi in occasione di AgrieTour, il Salone nazionale dell'agriturismo e dell'agricoltura multifunzionale che si è tenuto ad Arezzo Fiere.Le aziende agrituristiche aumentano soprattutto al Nord, +6,1%, e meno al Centro, +1,1%, mentre sono in calo al Sud, -2,1%. La Toscana, con 4.108 strutture, e l'Alto Adige, con 3.098, si confermano le regioni nelle quali l'agriturismo è maggiormente e storicamente radicato. Emerge, inoltre, che il 42,1% degli agriturismo con alloggio, il 46,9% di quelli con ristorazione e il 43,8% di quelli con degustazione è localizzato al Nord, mentre il 41,9% delle aziende con altre attività è situato al Centro.Il quadro dipinto ha lievi tinte 'rosa', ma il dato è in crescita, dal momento che soltanto poco più di un'azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile. Le donne guidano 7.436 strutture, +2,4% rispetto al 2013, con una crescita più consistente al Nord, +6,3%, più contenuta al Centro, +1,7%, e addirittura in calo al Sud, -3,1%. La concentrazione maggiore di agriturismo in rosa si ha in Toscana, con 1.675 aziende pari al 40,8% del dato regionale e il 22,54% del totale nazionale degli agriturismo gestiti da donne. Seguono Umbria con il 46% e la Lombardia con il 36,8%, mentre il valore più basso si conferma quello dell'Alto Adige, soltanto il 12,9% del totale.L'agriturismo si conferma una realtà tipicamente italiana diversa dal turismo rurale degli altri Paesi europei. Negli ultimi dieci anni, il comparto è cresciuto del 60,5%, da 13.019 a 20.897; le strutture che offrono alloggio del 58,8%, da 10.767 a 17.102; mentre gli agriristori da 6.193 a 10.514, +69,8%. Crescono i posti letto, +94mila, quelli a sedere, +158mila, e crescono anche quelle che fanno altre attività, dalla degustazione alla fattoria didattica allo sport.L’agriturismo italiano è considerato a livello internazionale un modello di sviluppo di grande efficienza. Sono sempre di più le delegazioni internazionali che vengono in Italia per capire il funzionamento di questa formula semplice, originale, e tutta italiana, che incardina il turismo nell’agricoltura. Nato in Toscana nei primi anni '70 grazie a un nucleo di pionieri che hanno avuto il merito di progettare una nuova forma di ospitalità basandola sui contenuti della tradizione italiana, si è sviluppato grazie a tre leggi dello stato italiano (la 730 dell’'85, il decreto legislativo 228/01 - la legge di orientamento, e la nuova legge quadro 96/06).Un dato importante messo in luce riporta che tra il 1998 (anno di istituzione della legge sull’agriturismo) e il 2014 le aziende agrituristiche sono aumentate complessivamente di circa il 150%. Contestualmente, sono cresciute le attività proposte dalle strutture: l’escursionismo è aumentato del 65,9% e l’equitazione del 27,5%. Oggi, l’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e da altre attività.Il turista sceglie l’agriturismo per degustare la cucina e immergersi nella natura (38%), a seguire (16%) preferisce un’azienda dove provare un po’ tutte le peculiarità di questo tipo di vacanza: natura, enogastronomia, relax e attività dentro e fuori l’agriturismo. Seguono a distanza le preferenze per una vacanza incentrata sull’attività dentro e fuori l’azienda. Se gli agrituristi italiani propendono per una vacanza all’insegna del mangiar sano (84%) e del risparmio (91%), gli agrituristi stranieri cercano nella vacanza in agriturismo la tranquillità (84%) e l’attenzione all’ambiente (79%).Tra il 2009 e il 2012, cresce l’età media degli agrituristi: si registra un forte calo degli under 35 mentre aumentano gli over 50. Nel 2009 i turisti rurali sotto i 35 anni erano quasi il 20%, oggi sono il 10%. Gli over 50 crescono, infatti, del 9% (da 30% al 39%). Varia anche il tipo di compagnia scelta per la vacanza in agriturismo: se nel 2009 si sceglieva principalmente il proprio partner (57% contro 50%), oggi si preferisce soggiornare in agriturismo con tutta la famiglia, bambini compresi (54% contro 48%).Le famiglie scelgono l’agriturismo per rilassarsi e degustare la cucina ma allo stesso tempo visitare attrazioni naturalistiche o storiche nei dintorni (36%) e fare attività nell’azienda (20% contro il 16% della media). Le famiglie sono particolarmente attente agli agriturismo che offrono un ambiente familiare (48% contro il 44% della media) e, naturalmente, spazi e attività dedicati ai bambini (38% conto il 23% della media). Fra le attività più gettonate, l’equitazione (34% contro il 28% della media).
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