mercoledì 19 ottobre 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Sono 12 i ragazzi provenienti da Afghanistan e continente Africano inseriti nel progetto Primi passi per… Primi passi nel tessuto sociale e lavorativo nel paese d’accoglienza, realizzato a Torino, che si conferma ancora una volta città pioniera di buone pratiche anche in tema di accoglienza e cooperazione.Il progetto - dopo la proficua esperienza dell’anno scorso - è stato avviato grazie alla collaborazione tra Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, la cooperativa Babel e la Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri - onlus e permetterà a 12 persone richiedenti asilo di seguire un percorso di orientamento, di formazione professionale nell’ambito della logistica.Nello specifico seguiranno un corso per Addetti al magazzino e logistica conseguendo il patentino per la guida dei muletti. Al termine del corso i partecipanti avranno la possibilità di effettuare un tirocinio part time di 20 ore settimanali e della durata di due mesi finanziato dalla cooperativa Babel presso aziende del territorio che vorranno dare la loro disponibilità. Un primo passo importante per la creazione di un solido e duraturo rapporto lavorativo e l’acquisizione di esperienze professionali utili per il processo di crescita e di integrazione di ognuno."L'inserimento al lavoro delle persone richiedenti asilo – ha dichiarato Claudio Soldà, segretario Generale di Fondazione Adecco – rappresenta uno dei canali privilegiati nei percorsi per la loro integrazione sociale. Infatti l'azienda è il contesto per eccellenza nel quale si sviluppano i processi di integrazione e il lavoro è il principale fattore di sviluppo della propria identità. Il progetto consentirà inoltre ai 12 ragazzi di imparare l’italiano e acquisire strumenti professionali indispensabili per il lo-ro inserimento nella comunità".La pensa nello stesso modo anche Roberto Forte, presidente della Cooperativa Babel: "La nostra cooperativa fin dalla sua nascita si è data come priorità quella di costruire pratiche concrete di integrazione e cittadinanza. Crediamo fermamente che nessun percorso possa considerarsi concluso senza una concreta opportunità di lavoro per le persone che accogliamo. Per questo sono fondamentali tutti quei progetti che mettono al centro la formazione lavoro e la costruzione di reti che possano generare opportunità di impiego. Senza lavoro non ci può essere vera integrazione". Il responsabile del corso Vincenzo Trussardi sottolinea: "Fondazione Casa di Carità, sostiene da sempre il valore della formazione come strumento propedeutico e fondamentale per l’inserimento lavorativo. Proprio grazie alla cooperazione e alla specializzazione dei diversi partner, operanti in campi diversi ma accomunati dall’obiettivo, è possibile l’attivazione di progetti cosi impegnativi che speriamo possano generare risultati anche inaspettati soprattutto a lungo termine".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: