giovedì 4 giugno 2020
Con l'intesa tra azienda e sindacati la nuova normalità si trasforma in un laboratorio collettivo per disegnare la cultura di domani
Marcello Cattani, Country Lead e Direttore Generale di Sanofi in Italia

Marcello Cattani, Country Lead e Direttore Generale di Sanofi in Italia - Archivio

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Sanofi è stata tra le prime aziende in Italia ad avviare il lavoro agile nel 2014. Prima dell’emergenza Covid-19 erano più di 300 i suoi collaboratori a usufruirne due giorni a settimana, nel 73% dei casi donna. Apripista anche nell’introdurre un orario di lavoro flessibile senza timbratura nei suoi uffici a Milano, Modena e Roma nel 2018. Oggi accelera ulteriormente il processo di trasformazione della propria cultura innovativa del lavoro. Grazie all’accordo sindacale siglato con Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil estende di fatto il lavoro agile a cinque giorni a settimana e porta a casa di ogni collaboratore il proprio ufficio, mantenendo alta l’attenzione alla sua sicurezza, al suo benessere e al suo equilibrio vita e lavoro. Ogni collaboratore - questa novità riguarda i 600 collaboratori delle sue sedi - potrà contare infatti su dotazioni informatiche, postazione ergonomica e connessione veloce a casa propria, anche grazie agli specifici contributi messi a disposizione dall’azienda.

Da fine febbraio a oggi, lo smart working è diventato una realtà per tutti i suoi collaboratori, anche per i 500 colleghi del territorio che a breve, progressivamente, riprenderanno la propria attività di informazione scientifica sul territorio nazionale. «Un tempo eccezionale che siamo stati in grado di affrontare sicuramente con maggiore prontezza di altri, vista la nostra esperienza pregressa. Come azienda lo abbiamo accompagnato sempre con responsabilità e attenzione. Non abbiamo lasciato indietro nessuno e abbiamo messo il singolo collaboratore, la sua realtà e la sua quotidianità, sempre al centro delle nostre scelte, pensando a soluzioni mirate e agendo con velocità e determinazione», spiega Marcello Cattani, Country Lead e Direttore Generale di Sanofi in Italia.

Una piccola grande rivoluzione nel lavoro quotidiano e nelle dinamiche organizzative che Sanofi ha accompagnato con tante attività di supporto finalizzate al benessere della persona: una linea di ascolto per le situazioni di disagio, il medico aziendale a orientare su salute e sicurezza, un fitto calendario di webinar che sotto la guida di esperti hanno stimolato l’attivazione di risorse positive per reagire al cambiamento, classi di pilates e ginnastica posturale a distanza, un programma di attività ludo-didattiche online pensate per i figli dei collaboratori a seconda delle età. “Un’esperienza collettiva che ci ha fatto crescere e che non ha fatto che aumentare la determinazione con cui vogliamo ripensare e disegnare il nostro modo di lavorare insieme domani. Perché tutto questo non sia successo invano. Una cultura del lavoro che dovrà necessariamente essere impostato su equilibri nuovi, sulla responsabilità e l’imprenditorialità del singolo, sulla capacità di delega, la flessibilità, l’efficienza e la collaborazione”, conclude Cattani.

Sin dalle prime ore dell’enorme emergenza che ha investito il nostro Paese, Sanofi ha adottato tutte le misure necessarie per tutelare la salute dei propri collaboratori, degli operatori sanitari e di tutti gli interlocutori quotidiani al fine di prevenire una possibile esposizione al virus. Per assicurare la continuità delle proprie attività di produzione e fornitura di farmaci sui quali i pazienti fanno affidamento. Anticipando di fatto le disposizioni previste dalle autorità, a livello regionale e successivamente nazionale, Sanofi ha sospeso tutte le attività di informazione medico scientifica nelle strutture ospedaliere pubbliche e private, presso i medici di base, nelle residenze per anziani e in ogni altro presidio medico focalizzate sulla gestione delle emergenze. Il personale degli uffici e sul territorio ha lavorato da subito in smart working. Nei suoi quattro stabilimenti di Origgio (Varese), Anagni (Frosinone), Scoppito (Aquila) e Brindisi i colleghi hanno continuato a produrre e, per la tutela della loro salute e dei reparti, sono stati messi in atto rigorosi accorgimenti precauzionali. Tutti i turni sono stati rivisti, privilegiando i colleghi con maggiori vincoli familiari.

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