sabato 2 dicembre 2023
Obiettivo il 5% di nuove assunzioni al femminile in un settore, quello della siderurgia, ancora prettamente maschile
Acciaio rosa: il gruppo Feralpi porta le donne in produzione
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Un inserimento reale e paritario all’interno dello stabilimento produttivo e non un “esperimento sociale”: è questa la filosofia che sta dietro l’obiettivo ambizioso del gruppo Feralpi di portare le donne nel cuore dell’acciaieria. Nello stabilimento di Lonato sul Garda sono cinque, ma tra poco diventeranno dodici. Sono giovanissime ma anche donne in età matura, con un’età compresa tra i 21 e i 49 anni. Alcune alla prima esperienza lavorativa, altre con una discreta esperienza alle spalle. A spiegare il senso di questa operazione all’insegna della parità di genere genere il responsabile delle risorse umane Antonio Cotelli.

«Dieci anni fa quando sono arrivato in Feralpi le donne erano presenti, ma solo negli uffici con varie mansioni da quelle di segreteria a quelle di progettazione. Mancavano, invece, in produzione, come del resto in tutto il settore della siderurgia dove il personale femminile è appena dello 0,5%» spiega il direttore delle risorse umane. Le lavoratrici hanno le stesse mansioni e gli stessi orari, l’acciaieria è aperta sette giorni su sette 24 ore al giorno, si occupano della gestione degli impianti che sono stati fortemente automatizzati. Dal “pulpito tecnico” come viene chiamata la cabina di regia, controllano il processo produttivo. «Il nostro obiettivo è quello di creare una parità effettiva che prima era impossibile ma che oggi, grazie all’automazione 4.0 che ha rivoluzionato il modo di produrre, è una realtà - sottolinea Cotelli -. A parte il limite di non poter sollevare pesi superiori ai 15 kg, previsto dalla legge, il lavoro è esattamente lo stesso e sono proprio le neo-assunte a chiederci di fare tutto: da noi si lavora in squadra e bisogna saper giocare diversi ruoli».

Negli uffici il gender gap non esiste: la percentuale di donne e di uomini è la stessa, nello stabilimento il traguardo che Feralpi si propone è quello di moltiplicare per dieci la presenza femminile nella siderurgia, assumendo nei prossimi anni un 5% di donne sul totale delle nuove assunzioni. Numeri che possono sembrare esigui ma che rappresentano a tutti gli effetti una rivoluzione culturale portata avanti con percorsi di formazione specifici, avviati in questi anni, che hanno coinvolto tutto il personale e una particolare attenzione alle soft skill. «Ci sono molti settori dove si lavora per turni, dalla sanità alla ristorazione, dove la presenza delle donne è elevata mentre nella siderurgia questa svolta non è ancora stata avviata» spiega Cotelli.

Feralpi vuole quindi proporsi come un apripista, puntando su un’operazione che non è di facciata ma si base su una professionalizzazione reale. «Proprio la possibilità di acquisire competenze è l’elemento che piace di più alle nostre dipendenti che ci chiedono di mettersi alla prova in tutte le operazioni. Certo per alcune pesano anche gli elementi di conciliazione, paradossalmente con i turni c’è più possibilità di seguire la famiglia» continua Cotelli. Anche in Germania Feralpi sta spingendo in questa direzione. Per reclutare la candidate ha messo in piedi un modello simile a quello delle scuole: una serie di open day, l’ultimo è stato lo scorso 17 novembre, che visto la partecipazione di una ventina di candidate, per visionare gli impianti e toccare con mano il lavoro. Al momento il problema del mismatch non sembra colpire l’acciaieria. «Abbiamo una buona attrattività sul territorio e non abbiamo al momento difficoltà nel reperire personale, certo l’invecchiamento della popolazione lavorativa può rappresentare un problema per il futuro, ma lo affronteremo al momento debito» conclude Cotelli.

Il gruppo Feralpi ha da poco istituito una figura manageriale dedicata dalla diversità e all’inclusione, inserita nella direzione sostenibilità, e ha partecipato alla stesura delle linee guida dell’Osservatorio del Global compact network Italia. Feralpi è tra i principali produttori siderurgici in Europa con oltre 1800 dipendenti 2,4 miliardi di fatturato nel 2022 ed è specializzato nella produzione di acciai destinati all’edilizia, in particolare il tondo per cemento armato. Dalla capogruppo fondata a Lonato del Garda nel 1968 un percorso di crescita ha dato vita ad un gruppo internazionale, con una produzione diversificata. Negli ultimi anni è cresciuto l’impegno nella riduzione delle emissioni inquinanti con l’utilizzo di tecnologie innovative.


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