mercoledì 20 gennaio 2016
Grazie all'impegno di 20 dipendenti, riapre lo stabilimento della Ora Acciaio, produttrice di mobili per ufficio di alta gamma. Hanno rinunciato alle indennità di mobilità per investire in una cooperativa.
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A Pomezia, zona industriale alle porte di Roma, riapre lo stabilimento della Ora Acciaio, produttrice di mobili per ufficio di alta gamma. Dopo circa 50 anni di vita, la crisi e la cattiva gestione hanno messo in ginocchio l'impresa. Nonostante le commesse dall'estero, soprattutto Russia, Paesi arabi e Medio Oriente. Lo scorso dicembre è arrivata la dichiarazione di fallimento con sentenza del tribunale di Velletri.Le macchine si fermano, le commesse vengono annullate e gli operai si ritrovano improvvisamente senza lavoro. Un silenzio assordante invade i capannoni e gli uffici, spazzando via mezzo secolo di storia e una realtà italiana d’eccellenza. O forse no.A volte il lieto fine arriva solo dopo un lungo e tortuoso cammino, come sanno bene i 20 ex dipendenti che hanno deciso di far risorgere la propria fabbrica attraverso il processo del workers buyout. Sono loro i nuovi imprenditori, i padroni di loro stessi. Oggi riaccendono le macchine della loro fabbrica. Tornano a fare quello che sanno fare meglio, cioè produrre mobili per ufficio in legni pregiati, sotto la nuova forma di società cooperativa per azioni (Ora Office), presieduta da Fabio Gobbi, e con il sostegno di Legacoop: "Abbiamo partecipato a un bando pubblico. Alcuni di noi hanno rinunciato a un anno, a due e addirittura a tre anni di mobilità. Abbiamo le qualità e le carte in regola per ripartire. A ottobre parteciperemo alla Fiera di Colonia. Mentre il piano triennale prevede un incremento del fatturato da 3,1 milioni di euro fino a 6,6. E altri 25 nuovi posti di lavoro"."Abbiamo salvato un patrimonio di competenze e abbiamo contribuito a rivitalizzare settori colpiti duramente dalla crisi, ma non solo - spiega Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale -. Queste energie, infatti, possono non finire disperse nella misura in cui si uniscono le forze, le persone si mettono insieme. L'esempio di questi lavoratori di Pomezia è la dimostrazione che quando ci sono passione, fiducia e voglia di rimettersi in gioco si può sempre ricominciare"."Ogni workers buyout - conclude Andrea Laguardia, responsabile di Legacoop  Servizi del Lazio - è una duplice buona notizia per il nostro Paese. L’operazione di oggi testimonia, infatti, che ci sono ancora tante persone disposte a rischiare in proprio, a scommettere sulle proprie capacità e competenze, per costruire un futuro per sé e per la propria comunità. In questo la cooperazione rivela tutta la propria attualità, come strumento per far ripartire il Paese, dando forza al lavoro e alle aspirazioni dei singoli".
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