Motociclisti da inseguimento, l'epopea dei piloti in uniforme
Il ricordo del Gruppo Sportivo Motociclistico delle Fiamme Gialle è custodito dal Museo Storico della GDF che celebra il decennale della raccolta dei suoi veicoli

La Moto Morini Corsaro 125 è quella del finanziere Carlo Paganessi, medaglia d’oro alla “Sei Giorni” di Garmisch-Partenkirchen, in Germania, nel 1969. Un momento memorabile che non passò inosservato sulla stampa e alla quale si aggiunsero altri e importanti traguardi. Altri tempi quelli, di centauri e case motociclistiche che affondavano le radici nella tradizione. Non solo Moto Guzzi, ma modelli come la Corsaro 158 “Testa Piatta”. Una Moto Morini con cui le Fiamme Gialle, nel 1971, gareggiarono alla “Sei Giorni” dell’Isola di Man conquistando ben tre medaglie d’oro con Alessandro Gritti, Giuseppe Signorelli e Bernardino Gualdi. Poi fu la volta della 23ª edizione della “Valli Bergamasche” vinta sempre da Gritti.
Una stagione in cui i piloti in uniforme mostravano tutte le loro capacità in sella al Gruppo Sportivo Motociclistico Fiamme Gialle nato nell’estate 1959 e rimasto in attività fino al 1974 quando venne meno l’impiego dei “motociclisti da inseguimento” nei servizi anticontrabbando. Con essi si conclusero anche le attività agonistiche, ma il mito resta ed è custodito al Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma che nel 2025 celebra il decennale della “Raccolta veicoli storici” costituita nel 2015 .
“Il Gruppo Sportivo Motociclistico Fiamme Gialle conquistò numerosi allori in gare di regolarità e motocross – spiega il tenente colonnello Giuseppe Furno, direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza -. Tra i diversi motoveicoli utilizzati dal Gruppo vi fu anche la Moto Morini Corsaro 158 che, come la replica della Raccolta veicoli storici, era equipaggiata con il telaio Verlicchi e il motore a testa piatta progettato da Franco Lambertini”. Lo scorso agosto gli ex piloti-finanzieri hanno partecipato alla 99ª International 6Days Enduro di Bergamo, antica e rinomata competizione motociclistica, che assegna annualmente il titolo di campione del mondo della specialità a squadre nazionali. Pluricampioni come Gritti, Pierluigi Rottigni, Signorelli, Paganessi e Gualdi, tutti nativi di Vertova, in provincia di Bergamo, hanno raccontato la loro esperienza, ma soprattutto impreziosito la “Testa Piatta” con i loro autografi ai quali si è aggiunta la firma di uno tra i più grandi piloti di tutti i tempi: Giacomo Agostini, quasi a suggellare una storia nella storia fatta di un rombo unico che ora sembra risuonare lungo i corridoi del Museo della Guardia di Finanza di Roma.
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