Premio nazionale per l'innovazione, ecco i vincitori
di Redazione
Al primo posto Rethain. Sul podio anche Evoclin, Muonlab e Graphicore

Al termine di 48 ore di presentazioni e pitch sono stati decretati i vincitori della XXIII edizione del Pni-Premio nazionale per l’innovazione, promossa dalla Rete italiana delle Università, Incubatori accademici e Start Cup regionali - PNICube e organizzata quest’anno con l’Università degli Studi di Ferrara, la Main Sponsorship di Gruppo Iren e Prysmian Group, e la Main Partnership di Almaviva. I vincitori rappresentano il meglio tra i progetti di impresa innovativa ad elevato contenuto di conoscenza selezionati dalle 17 competizioni regionali (Start Cup) attivate dai 59 Atenei ed enti di ricerca aderenti a PNICube, in 18 regioni d’Italia. Sono stati scelti tra le 76 startup finaliste da una giuria composta da esponenti del mondo imprenditoriale, della ricerca e del venture capital sulla base di criteri come valore del contenuto tecnologico o di conoscenza, realizzabilità tecnica e potenzialità di sviluppo, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato. Ecco i vincitori dei quattro premi settoriali, ognuno dei quali si porta a casa un assegno di 25mila euro:
Premio CLEANTECH & ENERGY (miglioramento della sostenibilità ambientale) – IREN e VINCITORE ASSOLUTO:
RETHAIN (Start Cup Campania, Università degli Studi di Napoli Federico II) – Dal digestato una risorsa: recupero dell’azoto, riduzione dei costi e biodigestori più sostenibili. Trasforma il digestato anaerobico — il residuo organico degli impianti a biogas — da costo a opportunità, recuperando l’azoto in eccesso attraverso un processo brevettato e validato. La tecnologia riduce le spese di gestione degli impianti di digestione anaerobica e migliora la loro sostenibilità complessiva, ottimizzando l’efficienza del trattamento. L’azoto recuperato potrà essere convertito in biomassa microbica ad alto contenuto proteico (single cell protein), utilizzabile per biofertilizzanti e biostimolanti agricoli, generando nuove entrate per i gestori. Nata dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università Federico II, la start up rende la digestione anaerobica più efficiente, circolare e remunerativa. «Rethain nasce dalla volontà di creare nuove opportunità per i settori agricolo, energetico e ambientale, trasformando una criticità degli impianti a biogas in risorsa economica concreta in un’ottica di economia circolare - spiega il ceo Silvio Matassa -. I riconoscimenti ricevuti ci offrono l’opportunità di ampliare significativamente la nostra rete contatti e accelerare il percorso di scaleup, portando la nostra innovazione sul mercato. Il premio in denaro sarà investito per validare ulteriormente il prodotto, mentre le connessioni sviluppate ci permetteranno di rendere la nostra tecnologia pronta per un’adozione su scala reale».
Premio LIFE SCIENCES-MEDtech (miglioramento della salute delle persone):
EVOCLIN (Start Cup Lombardia, Università degli Studi Milano Bicocca; Università Vita Salute San Raffaele) – Intelligenza artificiale per prevedere l’evoluzione del cancro e ottimizzare le terapie. Ha sviluppato una piattaforma di machine learning in grado di analizzare rapidamente i dati genomici e prevedere l’evoluzione del tumore con un’accuratezza del 96%, a partire da un report Ngs standard. A differenza degli approcci tradizionali, che offrono solo una fotografia del presente, la tecnologia brevettata EvoClin permette di anticipare la progressione della malattia, supportando medici e laboratori nella definizione di terapie più mirate. Negli ultimi anni il numero di geni analizzati nei sequenziamenti oncologici è aumentato del 2.870%, mentre l’incidenza dei tumori è prevista crescere del 77% entro il 2050, rendendo urgente l’adozione di strumenti predittivi avanzati. «La capacità di prevedere l’evoluzione del tumore rappresenta un vero cambio di paradigma nella cura oncologica — afferma il ceo Ivan Civettini — permettendo ai medici di essere un passo avanti rispetto alla malattia e di personalizzare le terapie in modo più efficace».
Premio ICT (tecnologie dell’informazione e dei nuovi media):
MUONLAB (Start Cup Toscana, INFN & Università di Firenze) – Rendere visibile l’invisibile: imaging densitometrico non invasivo 2D e 3D di strutture inaccessibili grazie alla muografia proprietaria. Start up spin off dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e dell’Università di Firenze, applica tecniche di fisica delle particelle al mondo reale: grazie alla muografia — una forma naturale di “radiografia” che sfrutta muoni cosmici al posto dei raggi X — è in grado di eseguire indagini densitometriche 2D e 3D su strutture di grandi dimensioni, naturali o artificiali, senza perforazioni. La società offre un servizio “chiavi in mano”: dallo studio di fattibilità, alla progettazione e installazione dei rivelatori muonici sul sito del cliente, fino all’analisi dati con software e algoritmi proprietari, restituendo report tecnici completi. Le applicazioni includono il monitoraggio di dighe, miniere, acciaierie, infrastrutture e siti archeologici, con capacità di sondare spessori che vanno da pochi centimetri a centinaia di metri. «Con MuonLab vogliamo dare forma a ciò che non si vede — sottolinea il ceo Riccardo Lucattelli — offrendo una tecnologia non invasiva, versatile e sostenibile che apre nuove possibilità per la sicurezza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale, industriale e culturale».
Premio INDUSTRIAL (produzione industriale innovativa):
GRAPHICORE (Start Cup Lombardia, Politecnico di Milano) – Robotica avanzata e tecnologie brevettate per il decommissioning nucleare e ambienti estremi. Start up innovativa nata come spin off del Politecnico di Milano, con l’obiettivo di rivoluzionare lo smantellamento dei reattori nucleari a grafite e la manipolazione robotica in ambienti estremi. La startup ha sviluppato un sistema brevettato di presa a vuoto, che permette di sollevare e spostare in sicurezza i blocchi di grafite radioattivi e fragili, evitando fratture e dispersione di polveri contaminanti. Il sistema integra algoritmi di computer vision per il riconoscimento automatico dei blocchi e la pianificazione ottimizzata delle traiettorie. Parallelamente, GraphiCore sviluppa robot resistenti a temperature estreme (-200°C/+1200°C), radiazioni e ambienti acidi. «La nostra tecnologia offre una soluzione concreta a una delle sfide più complesse del settore energetico — conclude il ceo Riccardo Chebac — garantendo sicurezza, precisione ed efficienza nello smantellamento dei reattori obsoleti e nella gestione di ambienti operativi estremi».
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