Musica
senza barriere:
«Con le note
nessuno è escluso»

Nasce IAAM – International alliance of accessible music, un nuovo patto tra realtà che trasformano la musica in linguaggio di inclusione e libertà
October 29, 2025
Musica
senza barriere:
«Con le note
nessuno è escluso»
La musica come alleanza. Tra gli uomini e tra la singola persona e la propria crescita o guarigione, che forse spesso sono la stessa cosa. Se poi le persone in questione sono portatrici di qualche forma di disabilità fisica e psichica, ecco che questa alleanza diventa ancor più fondamentale e decisiva. Nasce per questo in questi giorni l’Iaam, l'International alliance of accessible music (Alleanza internazionale per la musica accessibile), un patto di collaborazione tra associazioni che del potenziale “curativo” della musica fanno da decenni il proprio alfabeto e la propria mission. A stringere questa ispirata e lungimirante alleanza, volta a promuovere e sostenere la “musica accessibile” in favore delle persone con fragilità e disabilità fisiche e intellettive, sono ora la britannica The Music Man Project e la nostra AllegroModerato, due delle principali organizzazioni che si occupano di musica inclusiva.
L'Iaam mira in sostanza a unire organizzazioni in tutto il mondo che condividono la stessa visione e credono che tutti abbiano il diritto di esibirsi, creare e godere della musica ai massimi livelli nei consueti e normali luoghi di spettacolo. «Noi di AllegroModerato – ci spiega il vicepresidente Luca Baldan, insegnante di percussioni e batteria e fin dall’inizio colonna della cooperativa sociale fondata nel lontano 2011 – stiamo organizzando proprio in questi giorni con il Comune di Milano un concerto per il prossimo 15 marzo, al Teatro Dal Verme, dove suoneremo per la cerimonia conclusiva dei Giochi paralimpici invernali insieme ai nostri partner giapponesi, che si erano esibiti alle precedenti Paralimpiadi invernali di Tokyo. Suoneremo noi e poi, insieme a loro e agli amici inglesi di Music Man Project, faremo anche l’Inno alla gioia. Guardando ancora più avanti, visto che Music Man Project ogni due anni prenota la Royal Albert Hall, abbiamo già previsto che l’anno prossimo parteciperemo a un loro concerto a Londra anche noi di AllegroModerato. Tra due mesi, a dicembre, saremo invece in Giappone invitati a un festival internazionale che si chiama Two Colors 2025 per suonare insieme ai nostri amici giapponesi. L’obiettivo naturalmente è aprire le collaborazioni a sempre più Paesi, per un’alleanza internazionale davvero allargata per avviare nuovi approcci e scambiarci modi diversi di fare inclusione e formazione musicale».
Il decollo dell'International Alliance of accessible music arriva in un momento di crescente slancio per le arti inclusive e di riconoscimento globale del potere che la musica possiede come agente di cambiamento sociale. Significativa è in questo senso l’ulteriore “alleanza” con il mondo dello sport. «Noi di Slow Label non vediamo l’ora di collaborare con Iaam attraverso Earth ∞ Pieces, il nostro progetto musicale partecipativo ideato dopo la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Tokyo 2020, per migliorare il benessere delle persone e del pianeta – dice Yoshie Kris, direttore artistico dell’associazione non profit –. La musica ha il potere di alleviare il senso di isolamento e di ansia, che tante persone avevano per esempio provato durante la pandemia, e di guidarci dalla divisione verso l’armonia e l’inclusione della diversità».
L'Alleanza frattanto sta già coinvolgendo membri da Nord America, Europa e Asia, mentre i membri fondatori invitano altre organizzazioni a progettare programmi di formazione artistica volti a un futuro più inclusivo per la musica, con l’intento di invertire la percezione della disabilità, dal locale al globale. «Noi di AllegroModerato – spiega Baldan – seguiamo al momento 120 persone, dagli 8 ai 60 anni. Lavoriamo in particolare con disabili di carattere genetico, come sindromi di Down, cromosoma X fragile, disabilità con spettro autistico, disagio psichiatrico. Ho verificato sul campo che, per esempio, i ragazzi autistici approcciano la musica privi di impedimenti dovuti a sovrastrutture culturali o emotive, sono più direttamente intuitivi e sensoriali. Non hanno problemi a prendere in mano un archetto, su come tenerlo e muoverlo. Loro hanno un approccio meno problematico, provano immediatamente a suonare».
E così ecco i musicisti di AllegroModerato esibirsi in pubblico con una grande Orchestra sinfonica, con il Coro, l’Orchestra da camera, le Band e la Musica elettronica. Tutto ciò attivando attraverso la formazione musicale le capacità emotive, cognitive e sociali, arricchendo la vita dei propri musicisti e consentendo ad ogni allievo di sviluppare fiducia ed empowerment nel proprio quotidiano grazie a performance artistiche di qualità. «Io insegno percussioni e batteria e i miei allievi hanno perlopiù sindrome di Down, ritardo cognitivo e minorità fisica – spiega Baldan –. Facciamo band, classica e coro permettendo la partecipazione di tutti, anche di chi ha fragilità complesse. Gap che diminuiscono nell’ensemble, che li sostiene e quindi permette un’espressività che da soli non avrebbero. Ci si esprime meglio insieme, è questo il nocciolo della questione. Questa esperienza formativa e di inclusione attraverso la musica, quando poi viene anche condivisa in pubblico, amplifica il senso di “insieme” grazie alla presenza di una comunità che assiste e ascolta. La nostra è infatti, più precisamente, musicoterapia di comunità».
Esprimere le proprie potenzialità e poterle vedere apprezzate, riconosciute e condivise è fondamentale per ogni persona. Ancor più per chi si misura ogni giorno con limiti individuali e relazionali dovuti a disabilità fisiche e psichiche. «La musica può abbattere le barriere e contribuire a costruire comunità in cui la voce di tutti viene ascoltata e il talento di tutti può brillare – afferma Penny Mordaunt, ex ministro e sottosegretario britannico e presidente di The Music Man Project –. Questo è un importante passo avanti per l'inclusione, in tutto il mondo. Sono orgogliosa di sostenere The Music Man Project e AllegroModerato. Uniscono le persone attraverso la musica e la gioia». Le fa eco il musicista e compositore David Stanley, fondatore e ceo di The Music Man Project nonché ambasciatore per la Disabilità e l'accessibilità del governo del Regno Unito per le Arti e la cultura: «L'Alleanza rappresenta un coraggioso passo avanti nel riconoscimento della musica come diritto universale. Lavorando insieme, possiamo amplificare le nostre voci, condividere le nostre competenze e ispirare nuove opportunità oltre confine per gli artisti con disabilità intellettive».
Pluripremiato progetto di educazione musicale, The Music Man Project gestisce 16 programmi regionali in tutto il Regno Unito e ha raggiunto comunità in India, Filippine, Sudafrica e Nepal. I suoi musicisti si sono esibiti per migliaia di persone nei luoghi più iconici d’Oltremanica, dal London Palladium alla Royal Albert Hall, e suonano regolarmente con la His Majesty's Band Royal Marines. Nel 2024, il Music Man Project ha poi ricevuto il King's Award for Voluntary Service, il più alto riconoscimento per i gruppi di volontariato nel Regno Unito. Non da meno AllegroModerato, premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha onorato il sodalizio milanese del riconoscimento di Cavalierato della Repubblica per un concerto tenuto anni fa a Bolzano con Franco Mussida e il Cpm, che da decenni fa un grande lavoro inclusivo e formativo con i detenuti. Cooperativa sociale con sede a Milano, fondata nel 2011 da un gruppo di educatori e musicisti, AllegroModerato opera in base alla profonda convinzione che la musica non debba essere solo terapia, ma piuttosto uno strumento trasformativo per l'espressione e la crescita per persone con disabilità e per coloro che vivono situazioni di vulnerabilità emotiva, cognitiva o fisica.
«Chi viene da noi – spiega Baldan – non deve avere per forza una formazione musicale pregressa, basta la passione. L’orientamento rispetto a un genere si manifesta poi da sé. Certo, se uno ha propensione per la chitarra e si esalta ad ascoltare Jimi Hendrix è chiaro che lo portiamo a suonare nella nostra Band. Chi invece viene da noi e ha una passione musicale ancora da definire, qui ha tutti gli strumenti per trovare quello preferito e più congeniale, tutti strumenti professionali». A sostenere economicamente AllegroModerato e The Music Man Project nella loro Alleanza contribuisce anche Team Lewis Foundation, il dipartimento filantropico dell’agenzia internazionale di marketing e comunicazione di Team Lewis, che offre donazioni in tempo, denaro e competenze professionali alle organizzazioni di volontariato per aiutarle a raggiungere i loro obiettivi.
Dal suo lancio nel 2021, la Foundation ha supportato oltre duemila organizzazioni in tutto il mondo. AllegroModerato operava però già da dieci anni e ha ancora tra i suoi frequentatori diversi ospiti della prima ora. «Abbiamo persone che non ci vogliono proprio lasciare – sottolinea Balzan –. L’importante per noi e per loro è innovare sempre la proposta formativa. Del resto, è come per le normali carriere musicali, che evolvono continuamente. Questa attività è infatti tanto ricreativa quanto rigenerativa perché così la disabilità si relativizza rispetto alla centralità di una persona che riesce a esprimersi. Chi si esprime, essendo più vivo e vitale, rallenta o evita del tutto il decadimento cognitivo ed emotivo. Se subentrano però delle cronicità o dei blocchi, a quel punto dobbiamo lavorare anche sulle variazioni delle proposte magari facendo cambiare lo strumento musicale o introducendo brani totalmente nuovi da imparare a suonare. Dobbiamo anche noi insegnanti e loro compagni di viaggio imparare, come diceva De André, a procedere in direzione ostinata e contraria».

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