La giusta transizione
di Redazione

La transizione verso le energie rinnovabili, nota anche come "just transition", è un percorso lungo ma inevitabile, che ha avuto una sua tappa fondamentale negli accordi di Parigi del 2015. In quell'occasione 195 Stati hanno firmato un documento per la riduzione di gas serra a partire dall'anno 2020. Le conseguenze di questo impegno sortiscono e sortiranno effetti su tutti i cittadini, le comunità, i lavoratori, ma è emersa nel tempo un'altra necessità: fare in modo che la decarbonizzazione sia un progresso per tutti
e che non lasci indietro nessuno, generando nuove forme di povertà e ineguaglianze. Gli aspetti sociali di questo passaggio sono spesso trascurati, ma al discorso di una transizione giusta per lo sviluppo ambientale inevitabilmente si lega un tema sociale. Governi, istituzioni internazionali, imprese, sindacati, società civile, comunità locali e, in misura sempre maggiore, anche investitori,
sono più attenti alle implicazioni occupazionali e alla dimensione sociale della transizione.
sono più attenti alle implicazioni occupazionali e alla dimensione sociale della transizione.
Per restituire la portata della questione, basti pensare che a dicembre 2018 un ampio gruppo di investitori con un patrimonio gestito di oltre 4.400 miliardi di dollari ha espresso il proprio impegno ad agire in questa direzione firmando un investor statement a livello internazionale.
Anche Etica Sgr si è mossa attivamente per entrare nel vivo del problema, promuovendo un transizione che sia fluida e non escludente. Ha sottoscritto una dichiarazione per gli investitori a supporto dello statement: contiene materiale utile per comprendere quale sia la strada da intraprendere, e tutt'oggi sta portando avanti questo proposito con azioni concrete.
La volontà è quella di sottolineare come se da un lato non ci siano dubbi sull'importanza e sull'urgenza di intervenire per il rispetto dell'ambiente e delle risorse, dall'altro non si possano trascurare le ricadute sui diritti umani, il lavoro, l'equità. L'obiettivo è quindi quello di arrivare a uno sviluppo sostenibile che sia equilibrato, capace di perseguire obiettivi globali e nello stesso tempo evitare ingiustizie locali.
Anche Etica Sgr si è mossa attivamente per entrare nel vivo del problema, promuovendo un transizione che sia fluida e non escludente. Ha sottoscritto una dichiarazione per gli investitori a supporto dello statement: contiene materiale utile per comprendere quale sia la strada da intraprendere, e tutt'oggi sta portando avanti questo proposito con azioni concrete.
La volontà è quella di sottolineare come se da un lato non ci siano dubbi sull'importanza e sull'urgenza di intervenire per il rispetto dell'ambiente e delle risorse, dall'altro non si possano trascurare le ricadute sui diritti umani, il lavoro, l'equità. L'obiettivo è quindi quello di arrivare a uno sviluppo sostenibile che sia equilibrato, capace di perseguire obiettivi globali e nello stesso tempo evitare ingiustizie locali.
Nel dialogo con i suoi stakeholder, Etica Sgr sta puntando proprio su questo: spiega loro come sia ormai necessario per un'azienda ampliare la comprensione dei rischi sistemici legati al cambiamento climatico, rafforzare il dovere fiduciario, integrando driver di performance a lungo termine ambientali e sociali, tenendo conto degli interessi dei beneficiari nei settori e nelle regioni interessate dalla transizione. E come serva legare sempre di più le performance aziendali alla just transition, identificando generatori di valore materiale nelle pratiche aziendali di gestione dei lavoratori, ma anche individuando opportunità d'investimento che uniscano obiettivi climatici e sociali, come la crescita inclusiva. Infine, per una transizione giusta, è necessario
contribuire a raggiungere obiettivi sociali condivisi, in primis la responsabilità di rispettare i diritti umani e le norme internazionali del lavoro, nonché nuove modalità per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
contribuire a raggiungere obiettivi sociali condivisi, in primis la responsabilità di rispettare i diritti umani e le norme internazionali del lavoro, nonché nuove modalità per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
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