mercoledì 21 maggio 2014
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Anche la Tasi "debuttante" in questo 2014 è destinata a vita breve, a sentire Enrico Zanetti. L’esponente di Scelta civica, oggi sottosegretario al ministero dell’Economia, avrebbe preferito una proroga per tutti i Comuni, ma fa buon viso a cattivo gioco davanti alla decisione del governo. Quel che più gli preme, però, è proiettare lo sguardo già al futuro.A cosa pensa?Ormai il 2014 è chiaro che va così. L’obiettivo dev’essere quello di minimizzare i danni e le difficoltà operative per i cittadini. Occorre però costruire per il 2015 una vera imposta sui servizi, che era poi il progetto originario del governo Letta e che si è snaturato strada facendo. Ma per realizzare l’obiettivo occorre partire subito, altrimenti sarà ancora un altro pasticcio. L’ennesimo.La soluzione scelta intanto per il 2014 la soddisfa?Io avevo una posizione finalizzata alla semplicità, a favore dei cittadini. Poi è chiaro che bisogna tener conto delle esigenze dei Comuni, e quindi va bene la proroga indicata dal governo, che tuttavia implica pure una questione relativa alle anticipazioni di tesoreria a quei Comuni che a giugno non incasseranno la rata, come ricordato dall’Anci l’altro giorno. Diciamo però che, pur con il rispetto dovuto ai sindaci, i cittadini vengono prima dei Comuni, e quindi le loro esigenze dovrebbero essere tutelate di più.In ogni caso, resta un guazzabuglio che fa seguito al caos che c’è stato sull’Imu 2013, poi cancellata quasi per intero, e sulla successiva mini-Imu.È proprio questo il punto. Bisogna evitare questo obbrobrio della Tasi e del suo incrocio-convivenza con l’Imu sulle seconde abitazioni. È vero che si tratta di un lascito dovuto al precedente esecutivo, il quale subì un vero e proprio sabotaggio dentro la maggioranza da una forza oltranzista (la successiva rinata Fi, ndr) che lo tenne inchiodato per un anno intero sulla tassazione o no dell’abitazione principale. Alla fine è stato ottenuto un risultato pessimo, per il 2014.Non si porrà mai una fine a questo rompicapo?La casa non può tramutarsi certo per i cittadini in una fonte inesauribile di problemi operativi. Va messa in campo una riforma in grado di dare certezze una volta per tutte. Noi di Scelta civica ci avevamo provato nei mesi scorsi, proponendo il raddoppio delle detrazioni della vecchia Imu che, con un costo tutto sommato non immane - circa 2 miliardi -, poteva esentare il 70% delle famiglie con almeno 2 figli a carico. Ora bisogna ripartire. E con un lavoro da abbinare a quello per ridisegnare i rapporti fra il Tesoro e l’amministrazione finanziaria, per cominciare a fare una vera lotta all’illegalità fiscale e non mera e brutale caccia al gettito.
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