venerdì 15 gennaio 2021
Nel nuovo Bollettino della Banca d'Italia si rileva un peggioramento della situazione economica degli italiani. Il debito pubblico nel frattempo è salito al 156%. Il recupero del Pil solo nel 2023
Una donna fa la spesa al mercato Campagna Amica di Coldiretti a Milano

Una donna fa la spesa al mercato Campagna Amica di Coldiretti a Milano - Fotogramma

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Il primo Bollettino Economico del 2021 della Banca d’Italia mostra un preoccupante peggioramento della situazione delle famiglie italiane. Quasi una famiglia italiana su tre è pronta a tagliare ulteriormente le sue spese per l’inizio del 2021. Per circa la metà di queste famiglie il taglio dei consumi sarebbe superiore al 20%. «La flessione interesserebbe soprattutto i nuclei residenti nelle regioni più esposte all’emergenza sanitaria – nota la Banca d’Italia –; riguarderebbe anche poco più di un quarto di coloro che si aspettano un incremento di reddito nel 2021». Secondo quanto raccolto dalla Banca d’Italia tramite le sue interviste, più che le restrizioni in sé è la paura dei contagi a frenare la spesa sul fronte dei servizi.
Le stime della banca centrale dicono che nel 2021 il Pil risalirà del 3,5%. La ripresa sarà lenta: soltanto nel 2023 l’Italia recupererà i livelli del Pil del 2019. Perché questo recupero si verifichi, aggiunge però la Banca d’Italia, deve funzionare il piano di utilizzo delle risorse del Recovery Fund, occorre che le difficoltà delle imprese non generino una nuova crisi bancario-finanziaria e che l’emergenza sanitaria rientri gradualmente.

Sempre le stime di Banca d’Italia indicano che il debito pubblico dovrebbe avere raggiunto il 156% del Pil a fine 2020. Più di un quinto del debito pubblico italiano, dicono le sue stesse statistiche, sta nel bilancio della Banca d’Italia, che lo ha acquistato per conto della Banca centrale europea nell’ambito dei piani di Quantitative easing.



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