venerdì 4 maggio 2018
All'assemblea vince (per poco) il fondo attivista americano di Paul Singer, che conquista 10 posti su 15 nel Cda. Il governo ha scelto lui e non Vivendi.
Fulvio Conti, entrato in Cda di Tim con i voti di Elliott, sarà il nuovo presidente del gruppo telefonico

Fulvio Conti, entrato in Cda di Tim con i voti di Elliott, sarà il nuovo presidente del gruppo telefonico

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Al termine di un'assemblea combattuta, Elliott l'ha spuntata su Vivendi, prendendo il controllo di Tim. La lista di candidati del fondo "attivista" americano guidato da Paul Singer ha ottenuto il voto del 49,8% del capitale presente in assemblea, contro il 47,2% ottenuto dalla lista da Vivendi. Azionisti con in mano il 2,38% delle azioni si sono astenuti (il loro voto, comunque, non avrebbe spostato gli equilibri). L'assemblea a Rozzano ha avuto un record di presenze, con la partecipazione di 4.140 azionisti che hanno il 67,15% delle quote della società.

Decisivo è stato il voto della Cassa depositi e prestiti (cioè del governo) che ha appoggiato il fondo Elliott votando a favore con una quota rilevante di azioni, il 4,93%. L'intervento del governo tramite la Cdp è stato contestato da Vivendi: quella del fondo Elliott "non è una vittoria dettata dal mercato" ha fatto presente Simon Gillham, responsabile della comunicazione della società di Bolloré, perché "la controllata pubblica Cdp ha fatto la differenza votando per un hedge fund invece che per un azionista industriale e lungo termine".

Con la vittoria al voto, Elliott mette 10 "suoi uomini" nel consiglio di amministrazione: Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Paola Giannotti, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Lucia Morselli, Dante Roscini e Rocco Sabelli. A Vivendi vanno i 5 posti della lista di minoranza, assegnati a Amos Genish e Aranud De Puyfontaine, insieme agli indipendenti Marella Moretti, Michele Valensise e Giuseppina Capaldo.

"Ora è una vera public company. Sono soddisfatto" ha commentato entusiasta Conti, che sarà il nuovo presidente di Tim dopo la prima riunione del cda rinnovato, fissata per lunedì. Il portavoce di Vivendi ha spiegato che i francesi resteranno in azienda: "Saremo molto attenti e vigili affinchè la strategia di Tim non cambi". Ora ci si chiede se Genish, amministratore delegato voluto da Vivendi ma non sgradito a Elliott, resterà comunque alla guida del gruppo. E c'è da capire che scelte appoggerà Elliott riguardo il controllo della rete: il governo ha sostenuto il fondo di Singer con l'obiettivo di ottenere lo scorporo dell'infrastruttura di base delle telecomunicazioni italiane dal resto di Tim.






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