lunedì 31 ottobre 2016
Se il +0,1% di settembre aveva fatto credere in una sana risalita dell'indice dei prezzi, il -0,1% di ottobre gela le speranze. "Colpa" delle bollette.
A ottobre l'Italia torna in deflazione
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A ottobre l’Italia è tornata in deflazione. Secondo la prima stima diffusa lunedì 31 ottobre dall’Istat l’indice dei prezzi questo mese segna una variazione nulla rispetto a settembre e un calo dello 0,1% nei confronti con un anno fa. Se il +0,1% di settembre aveva interrotto una preoccupante serie di sette mesi consecutivi di calo dei prezzi, il -0,1% di ottobre fa capire che la nostra economia non è ancora uscita da questa fase deflattiva.

Il ritardo sull'Europa

Anche a livello di inflazione l’Italia mostra così un certo ritardo rispetto al resto della zona euro dove invece, come ha comunicato sempre lunedì mattina Eurostat, l’indice dei prezzi questo mese ha segnato un’ulteriore accelerazione, passando dal +0,4 al +0’5%, ormai stabilmente sopra quota zero.


Il peso dei prezzi dell'energia

A tenere basso il dato italiano è sempre il costo dell’energia, che da soli rappresentano quasi un decimo (precisamente l’8,9%) del paniere dell’inflazione. I cosiddetti beni energetici regolamentati, essenzialmente le bollette di luce e gas, a ottobre hanno segnato un rialzo del 2,3% rispetto a settembre ma nel confronto con l’anno passato c’è un ribasso del 5,1% (era -2,7% il mese scorso). L’energia non regolamentata, cioè soprattutto i carburanti, è ancora in calo a livello mensile (-0,8%) ed è giù del 6,1% rispetto a un anno fa. Le altra tipologie di prodotto il cui costo è diminuito rispetto a un anno fa sono le spese per le comunicazioni (le bollette telefoniche e i costi delle connessioni), in calo dello 0,9% e gli alimentari (-0,3%). Se non si considerasse l’energia, insomma, l’Italia avrebbe un’inflazione dello 0,6%, più vicina a quella europea, dove l’indice dei prezzi al netto dell’energia è +0,7% a ottobre.



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