Il Papa sull'Ucraina: «Insistere sul cessate il fuoco, stanno morendo persone»
di Agnese Palmucci, Roma
Lasciando Castel Gandolfo, Leone XIV è tornato anche sul tema degli abusi nella Chiesa, esprimendo ai giornalisti l'augurio che le vittime «trovino sempre un luogo sicuro dove poter parlare». Poi ha parlato dei prossimi viaggi e del suo tempo di riposo a Villa Barberini.

Neanche stasera Leone XIV si è sottratto alle molteplici domande della stampa, all'uscita da Villa Barberini, mentre tornava in Vaticano dopo l'ormai consueto periodo di riposo settimanale a Castel Gandolfo. Alla domanda sulla possibilità che la fine del conflitto in Ucraina passi dalla cessione di territori occupati alla Russia, Prevost ha risposto mettendo in chiaro che la pace passa innanzitutto dal «cessate il fuoco» e dalla volontà di «dialogare», per «vedere come risolvere». Sulla cessione dei territori, in particolare, ha rimarcato che «la costituzione dell'Ucraina e' molto chiara», sottintendendo gli articoli che precisano la protezione "totale" dell'integrità territoriale. «Purtroppo tutti i giorni stanno morendo le persone», ha aggiunto.
Sul caso del vescovo di Cadice, Rafael Zornoza, indagato per presunta pedofilia, il Papa ha chiesto di rispettare i tempi dei processi. Lui «insiste sulla sua innocenza, è stata aperta un'indagine» ha detto rispondendo alle domande della stampa spagnola, «dobbiamo lasciarla procedere e a seconda dei risultati, ci saranno delle conseguenze». Alle vittime, nel giorno in cui la Chiesa italiana celebra la Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, Prevost ha augurato prima di tutto «che trovino sempre un luogo sicuro dove poter parlare, dove poter presentare i loro casi». E con questo, ha aggiunto, «è importante rispettare i processi, che richiedono tempo, ma abbiamo anche discusso della necessità di seguire i passi indicati dalla giustizia della Chiesa».
È tornato poi anche sul tema delle politiche migratorie del governo Trump, negli Stati Uniti, esprimendo "apprezzamento" per l'«importante» dichiarazione dei vescovi Usa, pubblicata lo scorso 13 novembre, sui provvedimenti contro i migranti e i richiedenti asilo. «Bisogna trovare i modi per trattare le persone con umanità e dignità», ha detto Papa Leone. «Se persone si trovano negli Stati Uniti illegalmente, ci sono modi per affrontare la situazione. Ci sono tribunali. Esiste un sistema giudiziario. - ha sottolineato alla stampa - Penso che ci siano molti problemi nel sistema. Nessuno ha mai detto che gli Usa debbano avere frontiere aperte. Credo che ogni Paese abbia il diritto di determinare chi, come e quando possa entrare». Tuttavia, ha specificato, quando persone che vivono nel Paese «una vita buona», molte da 10, 15, 20 anni, «vengono trattate in un modo estremamente irrispettoso, per usare un eufemismo, e c'e' stata purtroppo anche della violenza», allora «penso che i vescovi siano stati molto chiari in cio' che hanno affermato». Poi ha esortato «tutti i cattolici» e «le persone di buona volontà» ad ascoltare «con attenzione cio' che hanno detto».
Alla domanda sui prossimi viaggi apostolici in programma, il Papa ha risposto che l'agenda è già molto piena di impegni, soprattutto in questi ultimi mesi di Giubileo, ma che il 2026 sarà comunque un anno intenso. «Ogni giorno ci sono attività», ha sottolineato, ma nel 2026 ci sarebbe spazio per l'ipotesi di altre visite internazionali. «Mi piacerebbe tornare in America Latina il prossimo anno.- ha detto - E anche a Fatima. Andro' a Fatima, in tutti i luoghi. Sono felice di viaggiare. Il problema e' programmare con tutti gli impegni. Ma si', a Fatima, anche a Guadalupe, in Messico, Uruguay, Argentina, ci sono visite in sospeso. Andare in Peru', naturalmente, e così via».
Prima di lasciare Villa Barberini, il Papa ha anche raccontato, sorridendo, qualche retroscena sul tempo che ormai da mesi sceglie di trascorrere settimanalmente, quando l'agenda glielo permette, nella Villa dei Papi a Castel Gandolfo. Prevost ha spiegato che nel suo tempo di riposo ai Castelli romani ci sono «un po' di sport, un po' di lettura, un po' di lavoro, telefonate», ma anche «un po' di tennis, un po' di piscina». «Tutti dovrebbero fare attività per il corpo e per l'anima», ha consigliato il Papa, sottolineando che a lui «molto bene una pausa durante la settimana».
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