Il Papa ai saveriani: siate contagiati dalla gioia del Vangelo

Leone XIV riceve i partecipanti al corso di formazione per formatori dei Seminari e a quelli al Capitolo Generale della famiglia religiosa
July 24, 2025
Il Papa ai saveriani: siate contagiati dalla gioia del Vangelo
@Vatican Media | L'udienza ai saveriani
Essere "testimoni dell'incontro con Gesù". Ed essere capaci di farsi "contagiare dalla gioia del Vangelo". Papa Leone XIV torna a tracciare una sorta di identikit del sacerdote e del missionario. L'occasione è stata l'udienza concessa ai formatori del corso di formazione promosso dall'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e ai partecipanti al Capitolo Generale dei fratelli saveriani.
Ricordando il recente incontro internazionale promosso dal Dicastero per il clero sulla figura dei "Sacerdoti felici", il Pontefice ha parlato appunto del "contagio della gioia del Vangelo", andando però oltre "perchè questo auspicio non rimanga uno slogan è fondamentale la formazione. Occorre che la “casa” della nostra vita e del nostro cammino, presbiterale o laico che sia, venga fondata sulla “roccia”, cioè su basi robuste con le quali saper affrontare le tempeste umane e spirituali da cui anche la vita del cristiano, del prete e del missionario non è esente".
Tre gli spunti di riflessione proposti dal Pontefice. In primo luogo l'importanza di "coltivare l'amicizia con Gesù". "Occorre vivere in prima persona l’esperienza dell’intimità con il Maestro, l’essere stati guardati, amati e scelti da Lui senza merito e per pura grazia, perché è anzitutto questa nostra esperienza che poi trasmettiamo nel ministero: quando formiamo altri alla vita sacerdotale e quando, nella nostra specifica vocazione, annunciamo il Vangelo nelle terre di missione, per prima cosa trasmettiamo la nostra personale esperienza di amicizia con Cristo, che traspare dal nostro modo di essere, dal nostro stile, dalla nostra umanità, da come siamo capaci di vivere buone relazioni". Insomma il Papa ribadisce il valore della testimonianza personale.
Il secondo spunto di riflessione è conseguente al primo. Se si è sperimentato l'incontro con Gesù, non può mancare la capacità di vivere una fraternità effettiva e affettiva "tra di noi. In questo senso, è necessario imparare a vivere come fratelli tra sacerdoti, così come nelle comunità religiose e con i propri vescovi e superiori; bisogna lavorare molto su se stessi per vincere l’individualismo e la smania di superare gli altri, che ci fa diventare concorrenti, per imparare a costruire gradualmente relazioni umane e spirituali buone e fraterne".
Il terzo aspetto riguarda la capacità di condividere la missione con tutti i battezzati. "Oggi sentiamo con forza di dover tornare a questa partecipazione di tutti i battezzati alla testimonianza e all’annuncio del Vangelo. Nelle terre in cui voi fratelli saveriani, portate avanti la missione, certamente avrete toccato con mano quanto sia importante lavorare insieme alle sorelle e ai fratelli di quelle comunità cristiane; allo stesso tempo, ai formatori vorrei dire che bisogna formare i presbiteri a questo, a non pensarsi come condottieri solitari, a non assumere il sacerdozio ordinato nella prospettiva del sentirsi superiori. Abbiamo bisogno di preti capaci di discernere e riconoscere in tutti la grazia del Battesimo e i carismi che ne scaturiscono, magari anche aiutando le persone ad aprirsi a questi doni, per trovare il coraggio e l’entusiasmo di impegnarsi nella vita della Chiesa e nella società".

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