Gli occhiali, i pasti: Leone XIV racconta i suoi gesti quotidiani. «Kiev? Vorrei andarci»

di Tiziana Lupi, Roma
Nel giorno di santa Lucia, protettrice della vista, il Papa ha incontrato l’ottico dal quale Francesco amava recarsi e rappresentanti del mondo oculistico. Ne è nato un dialogo informale su abitudini e impegni
December 13, 2025
Gli occhiali, i pasti: Leone XIV racconta i suoi gesti quotidiani. «Kiev? Vorrei andarci»
Un momento dell'incontro con gli ottici / LUPI
«Gli occhiali? Li uso fin da bambino, a volte li porto, a volte no. Li ho qui in tasca. Quelli che ho adesso sono multifocali. Li avevo con me la prima volta che mi sono affacciato al balcone dopo l’elezione perché volevo leggere il discorso»: lo ha raccontato ieri mattina Leone XIV ad Alessandro Spiezia, l’ottico di via del Babuino, a Roma, dal quale papa Francesco amava recarsi personalmente. Per una tradizione che dura ormai da diversi anni, nel giorno della festa di santa Lucia, protettrice della vista, Spiezia è stato ricevuto in Vaticano insieme a un gruppo di rappresentanti del mondo dell’ottica, oculisti e optometristi e alcuni cari amici. Per la prima volta a riceverlo (nell’Auletta dell’Aula Paolo VI) c’era Prevost al quale l’ottico, con la moglie Anna Maria e il figlio Luca, ha voluto donare alcuni astucci per occhiali bianchi con lo stemma papale che ha fatto realizzare per l’occasione.
Nonostante fosse la fine di una mattinata impegnativa e piena di incontri, il Pontefice ha voluto salutare uno ad uno tutti i presenti e, nel clima di grande cordialità che si è subito creato, non sono mancati simpatici scambi di battute: «È quasi ora di pranzo, Santità, adesso lei va a mangiare?» gli hanno chiesto. «Sì, lo faccio tutti i giorni, con orari un po’ flessibili», ha risposto il Papa, sorridendo. E a chi gli chiedeva se, quando va a Castel Gandolfo, ne approfitta per mangiarsi una pizza, ha raccontato: «A pranzo no, è un pranzo come ogni giorno. Qualche volta la sera la pizza. Anche la porchetta, alcune volte».
Conoscendo le sue simpatie romaniste, qualcuno si è avventurato in campo calcistico: «Lunedì sera guarderà in televisione la partita Roma-Como?» gli hanno chiesto. «Dipende dal canale su cui la trasmetteranno», ha risposto ancora Leone XIV. Ancora: «Santità, mio figlio mi ha detto di chiederle di dire “Forza Roma!”». Affettuosamente diplomatica la risposta: «Sono romanista ma facciamo così: dica a suo figlio che Prevost è della Roma mentre il Papa è di tutti».
Riccardo Rossi, attore e grande amico della famiglia Spiezia, aveva portato con sé una domanda “seria”, come lui stesso l’ha definita e ha chiesto a papa Leone se pensa di recarsi a Kiev prossimamente: «Ci penso e ci ho pensato tante volte – ha risposto il Pontefice –. Ma non è così semplice e non sono solo io a decidere, è coinvolta la sicurezza anche di altri Stati. Perciò, sì, vorrei andare, vedremo quando sarà possibile». A sorpresa, come già aveva fatto con Bergoglio alla fine di un’udienza generale, Rossi ha anche “rubato” un selfie a Prevost.
A conclusione dell’incontro, prima dello scambio degli auguri per il prossimo Natale, memore delle visite a sorpresa di papa Francesco (l’ultima nel luglio 2025) Spiezia ha invitato papa Leone a visitare il suo piccolo negozio di ottica (solo 8 mq), a pochi passi da piazza del Popolo: «Se avrà voglia di fare una passeggiata, ci troverà lì. Siamo in negozio dalla mattina alla sera, ci manca solo una brandina per dormire», ha scherzato il figlio Luca.
«È stata una mattinata davvero emozionante – ha commentato Spiezia appena uscito dall’Auletta dell’Aula Paolo VI – era la prima volta che ci vedevamo e non mi aspettavo che ci accogliesse con questo affetto e questa cordialità. Ha voluto sapere tutto di me e della mia famiglia e ha seguito con attenzione la presentazione su tutte le persone che erano venute con me. L’ho invitato a venire nel mio negozio, sarebbe molto bello accoglierlo. Sono lì dal 1967 e ho fatto occhiali per tanti personaggi famosi ma l’emozione che ti regala un Papa non ha eguali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA