Tre americani uccisi in Siria, Trump promette vendetta
di Redazione
Due soldati e il loro interprete vittime di un agguato dello Stato islamico a Palmira
Due soldati americani e un loro interprete statunitense sono stati uccisi a Palmira, nella Siria centrale, da membro dello Stato Islamico che ha aperto il fuoco su una pattuglia congiunta Usa-siriana. La risposta del presidente americano non si è fatta attendere: "Ci vendicheremo", ha detto Donald Trump dopo aver definito le vittime "tre grandi patrioti" e aver espresso le sue condoglianze alle loro famiglie. Per i militari americani l'agguato mortale è stata l'imboscata di un 'lupo solitario' e ha causato anche il ferimento di altri tre soldati, ha spiegato il Comando che supervisiona le forze armate statunitensi in Medio Oriente. L'aggressore, ha aggiunto il segretario alla Difesa Pete Hegseth, è stato ucciso dai siriani. L'incidente è il primo del suo genere da quando le forze guidate dagli islamisti hanno rovesciato il governo di Bashar al-Assad e riallacciato i rapporti con gli Stati Uniti. La Siria ha aderito di recente alla coalizione internazionale per combattere l'Isis.
Un funzionario del Pentagono ha affermato che l'attacco "è avvenuto in un'area fuori dal controllo del presidente siriano". Ma secondo alcun media l'uomo che ha portato a termine l'attacco era un membro delle forze di sicurezza siriane. Un funzionario siriano, che ha parlato con l'Afp a condizione dell'anonimato, ha spiegato che i colpi sarebbero stati esplosi "durante un incontro tra ufficiali siriani e americani" in una base siriana. Non a caso, poco dopo l'agguato, il ministero degli Interni siriano ha affermato che le forze della coalizione internazionale, guidate da Washington, avevano ignorato i loro avvertimenti sul rischio di un'infiltrazione da parte dello Stato Islamico. Non si placa quindi l'instabilità della intera regione medio-orientale, mentre anche a Gaza la tregua sembra sempre fragile. Per la prima volta Israele ha sferrato un attacco a Gaza City sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco. Obiettivo del raid era il numero due di Hamas, Raed Saad, considerato secondo solo all'ultimo capo militare del gruppo, Izz al-Din Haddad. Saad è stato colpito mentre guidava lungo la strada costiera di Rashid. Nell'attacco sono morti anche altri tre palestinesi. Secondo i militari delle Idf, Saad stava lavorando per ripristinare le capacità militari dei miliziani e la sua produzione di armi. Hamas, pur non confermando la morte del suo membro, ha definito l'attacco un tentativo da parte di Israele di "indebolire e sabotare" il fragile cessate il fuoco nella Striscia. Israele, scrive Axios, non aveva informato in anticipo gli Stati Uniti dell'attacco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






