mercoledì 24 settembre 2014
​Josef Wesolowski è accusato di abusi sessuali su minori e possesso di materiale pedopornografico. Padre Lombardi: rischia fino a 7 anni di carcere. (Gianni Cardinale) CHIESA E PEDOFILIA: IL DOSSIER
L'arresto in Vaticano
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L'ex nunzio polacco Jozef Wesolowski, 66 anni, è stato posto ieri agli arresti domiciliari in Vaticano con le accuse di abusi sessuali su minori e possesso di materiale pedopornografico. Lo ha precisato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, spiegando che il presule sarà processato in base alle norme in vigore prima della riforma penale del 2013, e rischia una pena tra i 6 e i 7 anni di carcere più eventuali aggravanti. La procedura istruttoria sul caso Wesolowski, specifica il “portavoce vaticano”, “richiederà alcuni mesi prima dell'inizio del processo”, che potrebbe quindi aprirsi negli “ultimi mesi di quest'anno” o “i primi del prossimo anno”. “Gli elementi di natura documentale e testimoniale su cui poggiano gli addebiti – informa Lombardi - sono pervenuti al Promotore di Giustizia sia dagli atti del procedimento canonico già attuato presso la Congregazione della Dottrina della Fede, sia dalla documentazione giunta dalla Repubblica Dominicana” dove Wesolowski è stato nunzio dal 2008 al 2013. Lombardi spiega inoltre che il provvedimento degli arresti domiciliari per Wesolowski, “con la conseguente limitazione dei contatti”, “intende evidentemente evitare la possibilità dell'allontanarsi dell'imputato e il possibile inquinamento delle prove”. L'ex nunzio “ha ricevuto un avvocato d'ufficio, ma può naturalmente esercitare il diritto di difesa tramite un avvocato di sua fiducia che può nominare”. “Il promotore di giustizia, - aggiunge Lombardi - compiute le indagini ulteriori che riterrà necessarie e gli interrogatori opportuni dell'imputato assistito dal suo avvocato, potrà formulare al Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio”. E “qualora questa sia accettata inizierà il processo” “civile” nel Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Parallelamente e distintamente procede invece il citato processo canonico, dove Wesolowski in prima istanza è stato già condannato alla dimissione dallo stato clericale ma ha fatto ricorso.
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