mercoledì 19 gennaio 2011
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Pubblichiamo il Messaggio della Commissione episcopale per il cle­ro e la vita consacrata per la 15ª Giornata mondiale della vita con­sacrata, in programma il prossi­mo 2 febbraio 2011. Titolo del do­cumento: Testimoni della vita buo­na del Vangelo.I vescovi italiani hanno voluto concentrare l’impegno pastora­le delle nostre Chiese nel nuovo decennio su quella che il Santo Pa­dre Benedetto XVI ha appropriata­mente definito l’ e­mergenza educati­va (1). La sfida dell’e­ducazione emerge, infatti, sempre più chiaramente come la questione più ur­gente per la vita del­la società, e quindi anche della Chiesa. È il Papa stesso a ri­cordarci che a causa di un errato concetto di autonomia della perso­na, di una riduzione della natura a mera materia manipolabile e della stessa Rivelazione cristiana a mo­mento di sviluppo storico, privo di contenuti specifici, il processo di trasmissione dei valori tra le gene­razioni è fortemente compromes­so. Per questo i luoghi tradizionali della formazione, quali la famiglia, la scuola e la comunità civile, sem­brano tentati di rinunciare alla re­sponsabilità educativa, riducendo­la a una mera comunicazione di informazioni, che lascia le nuove ge­nerazioni in una solitudine diso­rientante. In realtà, la vera espe­rienza educativa porta a scoprire che l’io di ogni persona è dato e si compie in relazione al «tu» e al «noi», e ultimamente al «tu» di Dio, rivela­toci in Cristo e reso accessibile dal dono dello Spirito Santo. Infatti, «so­lo l’incontro con il 'tu' e con il 'noi' apre l’'io' a se stesso» (2). Sostenuti da queste visione antropologica e teo­logica, riconosciamo l’importanza vitale di promuovere l’educazione al­la vita buona del Vangelo.A questo compito urgente e affascinante sono chiamate tutte le componenti eccle­siali. In questa Giornata, vogliamo ribadire che «un ruolo educativo particolare è riservato nella Chiesa alla vita consacrata» (3). Prima anco­ra delle numerose opere promosse nell’ambito educativo dagli istituti di vita consacrata, è necessario aver presente che la stessa sequela di Cri­sto, casto, povero e obbediente, co­stituisce di per sé una testimonian­za della capacità del Vangelo di u­manizzare la vita attraverso un per­corso di conformazione a Cristo e ai suoi sentimenti verso il Padre. I­noltre, la natura stessa della vita consacrata ci ricorda che il metodo fondamentale dell’educazione è ca­ratterizzato dall’incontro con Cri­sto e dalla sua sequela. Non ci si e­duca alla vita buona del Vangelo in astratto, ma coinvolgendosi con Cri­sto, lasciandosi attrarre dalla sua persona, seguendo la sua dolce pre­senza attraverso l’ascolto orante della Sacra Scrittura, la celebrazio­ne dei sacramenti e la vita fraterna nella comunità ecclesiale. È proprio la vita fraterna, tratto caratterizzan­te la consacrazione, a mostrarci l’an­tidoto a quell’individualismo che af­fligge la società e che costituisce spesso la resistenza più forte a ogni proposta educativa. La vita consa­crata ci ricorda così che ci si forma alla vita buona del Vangelo solo per la via della co­munione. Anche i consigli evange­lici, vissuti da Gesù e proposti ai suoi discepo­li, possiedono un profondo va­lore educativo per tutto il po­polo di Dio e per la stessa società ci­vile. Come ha affermato il venerabile Giovanni Paolo II, essi rappresenta­no una sfida profetica e sono una vera e propria «terapia spirituale» per il nostro tempo (4). L’uomo, che ha un bisogno insopprimibile di esse­re amato e di amare, trova nella te­stimonianza gioiosa della castità un riferimento sicuro per imparare a ordinare gli affetti alla verità dell’a­more, liberandosi dall’idolatria del­l’istinto; nella povertà evangelica, e­gli si educa a riconoscere in Dio la nostra vera ricchezza, che ci libera dal materialismo avido di possesso e ci fa imparare la solidarietà con chi è nel bisogno; nell’ obbedienza, la libertà viene educata a ricono­scere che il proprio autentico svi­luppo sta solo nell’uscire da se stes­si, nella ricerca costante della verità e della volontà di Dio, che è «una vo­lontà amica, benevola, che vuole la nostra realizzazione» (5). Gli Orientamenti pastorali ri­badiscono che la vita consa­crata «costituisce una testi­monianza fondamentale per tutte le altre forme di vita cristiana, indi­cando la meta ultima della storia in quella speranza che sola può ani­mare ogni autentico processo educativo» (6).Infatti, senza una speran­za affidabile non è possibile soste­nere l’impegno della educazione. La vita consacrata, esprimendo in mo­do peculiare l’indole escatologica di tutta la Chiesa, richiama ogni fede­le alla meta che ci è assicurata in Ge­sù risorto, speranza del mondo. Pel­legrini nel tempo, abbiamo bisogno di attingere mediante la virtù della speranza a ciò che è definitivo; per questo la vita consacrata «costitui­sce un efficace rimando a quell’o­rizzonte escatologico di cui ogni uo­mo ha bisogno per poter orientare le proprie scelte e decisioni di vita» (7).Su queste basi fiorisce l’impe­gno specifico di tanti istituti di vita consacrata nel campo del­l’educazione, secondo il carisma proprio, la cui fecondità è testimo­niata dalla presenza di numerosi e­ducatori santi. La vita consacrata ci ricorda che l’educazione è davvero «cosa del cuore»: non affastella­mento di emozioni, ma sintesi per­sonale, a partire dalla quale si o­rientano le scelte e le decisioni di o­gnuno. Tutto il popolo di Dio si at­tende che questa ricchezza, che ha lasciato traccia di sé in tante istitu­zioni scolastiche e nella cura di iti­nerari di vita spirituale, si rafforzi e si rinnovi anche mediante la colla­borazione con le Chiese particola­ri. I nfine, celebrando la Giornata della vita consacrata, come non sentire l’urgenza educativa in ri­ferimento alla animazione vocazio­nale? Oggi più che mai, abbiamo bi­sogno di educarci a comprendere la vita stessa come vocazione e come dono di Dio, così da poter discer­nere e orientare la chiamata di cia­scuno al proprio stato di vita. La te­stimonianza dei consacrati e delle consacrate, attraverso la sequela ra­dicale di Cristo, rappresenta anche da questo punto di vista una risor­sa educativa fondamentale per sco­prire che vivere è essere voluti e a­mati da Dio in Cristo istante per i­stante: «Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è ne­cessario. Non vi è niente di più bel­lo che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e co­municare agli altri l’amicizia con lui». (8)La Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata 1. Cfr Benedetto XVI, Discorso alla 59ª Assemblea generale della Cei, 28 maggio 2009. 2. Id., Discorso alla 61ª Assemblea generale della Cei, 27 maggio 2010. 3. Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla vita buona del Vange­lo. Orientamenti pastorali dell’Epi­scopato italiano per il decennio 2010-2020, 4 ottobre 2010, n. 45. 4. Cfr Giovanni Paolo II, Esortazio­ne apostolica postsinodale Vita con­secrata , 25 marzo 1996, n. 87. 5. Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita a­postolica, Istruzione Il servizio del­l’autorità e l’obbedienza, 11 maggio 2008, n. 4. 6. Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla vita buona del Vange­lo, n. 45. 7. Benedetto XVI, Esortazione apo­stolica postsinodale Sacramentum caritatis, 22 febbraio 2007, n. 81. 8. Id., Omelia della Messa per l’ini­zio del ministero petrino come ve­scovo di Roma , 24 aprile 2005.
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