venerdì 8 agosto 2014
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"Basta con la violenza da parte di un integralismo che nulla ha di autenticamente religioso!". Lo scrive il Vicariato di Roma in un comunicato in cui invita a "non assistere inerti" alla "tragedia umanitaria che si sta consumando in alcuni paesi", con riferimento "all'Iraq, ad altre zone del Medio Oriente e all'Africa (Nigeria)"."Centinaia di migliaia di cristiani, intere comunità, marchiati per la loro fede e fatti oggetto di continui attacchi da parte di gruppi terroristici vengono scacciati dalle loro case, esposti ad umiliazioni e violenze, spogliati dei loro beni, costretti all'esilio", sottolinea il Vicariato. "La libertà religiosa, fondamento di ogni altra libertà, è calpestata e con essa la dignità stessa della persona umana", aggiunge. Dinanzi a tutto ciò i vescovi Italiani, raccogliendo gli accorati e continui appelli di Papa Francesco alla preghiera, hanno indetto per il prossimo 15 agosto una Giornata di preghiera per i cristiani perseguitati. "Noi non possiamo tacere è il grido dei Pastori delle Chiese Italiane", ricorda il Vicariato affermando che "la comunità ecclesiale di Roma, i cattolici e gli uomini di buona volontà di questa città, non possono, non devono, non vogliono restare in silenzio, né tantomeno disinteressarsi di quanto sta avvenendo in quei Paesi, tra l'altro culle di antiche civiltà"."Come cristiani - osserva il Vicariato - non possiamo assistere inerti all'estinzione della presenza cristiana nei luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa. Come uomini e donne che credono nei valori della pace, della dignità di ogni persona umana, del dialogo non possiamo non ripetere con il Papa 'Fermatevi! Fermatevi!', e chiedere con lui che 'ci si adoperi per proteggere quanti sono interessati o minacciati dalla violenza e per assicurare gli aiuti necessari e protezione'".Il cardinale Bagnasco: pronti ad accoglierli "La prima cosa che faremo, attraverso la Segreteria di Stato e la Nunziatura a Baghdad, è manifestare la nostra piena disponibilità ad accogliere quei perseguitati che eventualmente lasciassero il Paese. Le diocesi italiane sono da sempre disponibili verso gli immigrati: lo sforzo diventerà ancora più urgente e doveroso verso i tantissimi fratelli brutalmente perseguitati a causa della loro fede". Lo afferma il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in un'intervista al Corriere della Sera in cui parla dei cristiani in fuga dal nord dell'Iraq. "Ho subito dato disposizione, com'è avvenuto anche per la Siria, di un primo intervento di natura economica per un milione di euro da inviare per le immediate necessità attraverso i vescovi locali e la Nunziatura di Bagdad", spiega.

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