mercoledì 6 aprile 2011

 

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"C'è tanto dolore. Dopo due anni le ferite sono sempre aperte. Per quanti giorni, mesi, anni ancoradobbiamo aspettare in silenzio la salvezza?". Queste le parole pronunciate oggi dal vescovo dell'Aquila,  Giuseppe Molinari, durante la messa in ricordo delle 309 vittime del terremoto di due anni fa celebrata presso la basilica di Santa Maria in Collemaggio, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta.Salutando il capo dello Stato, Molinari ha sottolineato come "la sua presenza qui rappresenta un dono grande per gli aquilani e le vittime del terremoto". "Ci siamo chiesti o Signore - ha poi proseguito Molinari nella sua omelia - dov'eri quella notte terribile del terremoto?", rivolgendo quindi la stessa domanda che Marta di Betania pose a Gesù: "Signore se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto"."Come è difficile - ha detto ancora Molinari - credere e sperare alla pietà della nostra poca fede, sei tu che ci hai chiamati alla vita, ci avevi dato giorni sereni in questa città, ma ora dacci la forza di credere che non è la fine, dacci una fede forte come le rocce di queste montagne".In prima fila, accanto al presidente della Repubblica e al sottosegretario Letta, c'erano il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il Presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano ed il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Accanto i rappresentati di alcuni comitati delle vittime del terremoto e familieri di studenti universitari. Molinari e il vescovo ausiliare, Giovanni D'Ercole, al termine dellafunzione, hanno infine salutato le autorità e i rappresentanti dei comitati.
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