venerdì 29 marzo 2024
Si chiamano così i due personaggi che accompagneranno sul Calvario l’Uomo della Croce. L’evento realizzato da diocesi, Comune e Fondazione Arena. Pompili: un prologo alla prossima visita del Papa
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Saranno due «spettatori speciali» a commentare questa sera il camino dell’Uomo della Croce dalla condanna a morte sino alla crocifissione e alla morte in croce. Lo faranno alternando il racconto e il commento a quanto stanno assistendo, in «un crescente coinvolgimento emotivo che svela i pensieri più intimi, le delusioni e le speranze profonde» spiegano gli organizzatori.

Stiamo parlando della Via Crucis animata che si svolgerà questa sera (a partire dalle 20.45) a Verona, in uno scenario maestoso, quanto insolito per questo rito: l’Arena. Proprio quell’anfiteatro romano in cui migliaia di spettatori solitamente assistono a opere liriche e concerti. Stasera sarà lo scenario di uno dei riti più sentiti del Triduo pasquale. Del resto la Fondazione Arena è, assieme alla Chiesa di Verona e all’amministrazione comunale, tra gli organizzatori della sacra rappresentazione a cui è stato dato titolo «Giustizia e Pace. Via Crucis in Arena».

Ed ecco svelati i nomi dei due «spettatori speciali» che commenteranno il cammino dell’Uomo della croce: Giustizia e Pace. Il biblista don Martino Signoretto, docente di Antico Testamento presso lo Studio Teologico San Zeno e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della diocesi di Verona, autore della drammatizzazione proposta stasera, si è domandato proprio «cosa potrebbero dire Giustizia e Pace seguendo il Nazaremo lungo il cammino verso il luogo della sua crocifissione». Ne è scaturito un dialogo inedito e interessante tra la Pace - con una visione idealista - e la Giustizia - che fa i conti - snodandosi attraverso le quattordici stazioni della Via Crucis.

Un percorso di meditazioni laiche e dal valore universale, precisano gli organizzatori dell’evento, ricordando che l’appuntamento di questa sera si inserisce nell’itinerario quaresimale per i cristiani che vivono in diocesi, ma aperto a tutti. Ecco che Giustizia e Pace rappresentano aspirazioni universali non legate esclusivamente a un approccio religioso. Il racconto sarà intervallato da frasi musicali e intermezzi eseguiti della Cappella musicale della Cattedrale di Verona, che è diretta dal maestro Giovanni Geraci, accompagnati dall’organista Letizia Butterin. Il tutto racchiuso all’interno di una scenografia artistica ideata da Stefano Trespidi, vice direttore artistico di Fondazione Arena, che «evoca il dramma degli uomini e delle donne che portano il peso della croce».

Ma la scelta di Giustizia e Pace si lega anche a un evento che si La svolgerà il 18 maggio prossimo sempre a Verona: l’Arena di Pace, manifestazione che fonda le proprie radici nella seconda metà degli Anni Ottanta del secolo scorso per promuovere una cultura e una consapevolezza sulla nonviolenza e la pace. Dopo uno stop di qualche anno l’iniziativa ha ripreso a camminare grazie dalla diocesi di Verona, che ne è uno dei principali promotori. Quest’anno all’Arena di pace 2024 sarà presente un ospite davvero speciale: papa Francesco, che ha annunciato la propria presenza nelle scorse settimane.

«Questa via Crucis sarà una sorta di prologo della visita di papa Francesco - spiega il vescovo di Verona Domenico Pompili -. La Via Crucis proverà proprio a mettere in relazione queste due dimensioni seguendo Gesù che porta la croce e credo che possa essere per tutti, credenti e non credenti, l’occasione per prendere consapevolezza del tragico momento che stiamo attraversando».

«Il mio augurio è che questo momento, in cui saremo guidati nella meditazione da suggestioni artistiche e musicali - commenta il sindaco di Verona Damiano Tommasi -, sia un’occasione di sosta nei nostri pensieri e di riflessione sulle scelte quotidiane che possono cambiare il corso della storia. Non posso che essere orgoglioso che questa via Crucis si svolga per la seconda volta in Arena e confido che possa diventare un appuntamento ricorrente».

Da parte sua, la sovrintendente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia si dice «onorata di partecipare per il secondo anno a questa iniziativa al fianco della diocesi e del Comune di Verona. Quest’anno le nostre maestranze tecniche hanno realizzato appositamente una nuova scenografia, il cui concetto artistico di Stefano Trespidi prevede una serie di blocchi praticabili per ogni stazione che saranno gestiti da attori con movimenti mimici fino a comporre una grande croce sulla sabbia dell’Arena. Sarà una serata di partecipazione, raccoglimento interiore e commozione».

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