martedì 19 dicembre 2017
Il Papa ha autorizzato la promulgazione del decreto che ne riconosce l'eroicità delle virtù
Il cardinale Wyszynski con Giovanni Paolo II (Osservatore Romano)

Il cardinale Wyszynski con Giovanni Paolo II (Osservatore Romano)

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È venerabile il cardinale Stefan Wyszynski, già primate di Polonia: papa Francesco ha infatti autorizzato la Congregazione delle Cause dei santi a promulgare il decreto che ne riconosce le virtù eroiche.

Grande amico di san Giovanni Paolo II, Wyszynski guidò la Chiesa polacca negli anni in cui il Paese era sotto il regime comunista. Morì a Varsavia nel 1981, a 80 anni.

Wyszynski fu primate della Polonia dal 1948 sino alla morte. Era nato a Zuzela (un villaggio dell'est della Polonia) nel 1901, in una famiglia povera e numerosa. Dopo l'insurrezione del 1956 contro il regime stalinista (Rivolta di Pozna), al fine di allenare le tensioni, il nuovo leader polacco Gomuka prese possesso della sua carica arcivescovile e ottenne che venisse garantita la libertà di culto e l'indipendenza tra Stato e Chiesa: il 28 ottobre il primate tornò a Varsavia e l'8 dicembre si firmò il nuovo accordo che sottoscriveva le condizioni poste dal cardinale Wyszynski. Da allora ebbe un ruolo cruciale nei conflitti che sorsero tra la classe operaia e il governo comunista: da un lato appoggiando le rivendicazioni dei lavoratori e dall'altro conservando un atteggiamento conciliatore e pacifico, allentando le tensioni per evitare le violenze da entrambe le parti.

Wyszynski morì il 28 maggio del 1981, quindici giorni dopo l'attentato a Giovanni Paolo II. Non potendosi recare al suo funerale perché ancora ricoverato, papa Wojtyla inviò una sentita lettera alla nazione polacca con la quale invitò a trenta giorni di raccoglimento e di preghiera per meditare su «la figura dell'indimenticabile Primate, il cardinale Stefan Wyszynski», e «il suo insegnamento, il suo ruolo in un così difficile periodo della nostra storia».

Giovanni Paolo II esortò tutti a imitare il coraggio apostolico del cardinale e a riprendere l'opera da lui iniziata: «Riprendano quest'opera con grandissima responsabilità i Pastori della Chiesa, la riprendano il clero, i sacerdoti, le famiglie religiose, i fedeli di ogni età e di ogni mestiere. La riprendano i giovani. La riprenda la Chiesa intera e l'intera Nazione». Nel 1989 fu aperta la causa di beatificazione.

Martiri e 19 nuovi beati

Il cardinale Wyszynski è sicuramente il nome più noto tra quelli che i decreti riconoscono in cammino verso la gloria degli altari. Ma l’elenco è assai più lungo e comprende anche 19 nuovi beati. In particolare il Papa ha autorizzato il decreto che riconosce il miracolo attribuito all’intercessione di Tiburzio Arnáiz Muñoz, sacerdote professo della Compagnia di Gesù, fondatore delle Misioneras de las Doctrinas Rurales. Nato l’11 agosto 1865 a Valladolid (Spagna), a lungo parroco, fui abile predicatore e s’impegnò particolarmente nell’apostolato nei “corralones”, insediamenti abitati da persone molto povere. Morì il 18 luglio 1926.

Sarà beato anche Giovanni Battista Fouque, sacerdote diocesano nato a Marsiglia (Francia) il 12 settembre 1851 e ivi morto il 5 dicembre 1926.

Si allunga inoltre l’elenco dei martiri, per la cui beatificazione come noto non è necessario il miracolo, della guerra civile spagnola. È stato infatti autorizzato il decreto che fa raggiungere gli onori degli altari a Teodoro Illera Del Olmo (al secolo: Cirillo) sacerdote professo della Congregazione di San Pietro in Vincoli, e di 15 compagni uccisi nel 1936 e nel 1937. Tra i nuovi beati anche una religiosa. Si tratta di Maria Carmen Rendiles Martínez fondatrice in Venezuela dell’Istituto delle Siervas de Jesús de Venezuela. Nata a Caracas l’11 agosto 1903 , morì il 9 maggio 1977.

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