La notizia è stata data in questi giorni dalla trasmissione Four corners della televisione australiana Abc. Il Global Freedom Network aveva mosso i primi passi con la firma di un accordo, in Vaticano il 17 marzo del 2014, con l`obiettivo di mettere insieme una rete interreligiosa internazionale, sostenuta dalla Walk Free Foundation di Anrew Forrest, per sensibilizzare le comunità di fede contro le "moderna schiavitù" rappresentate dalla prostituzione, il lavoro forzato, il traffico di organi. Tra le altre mete perseguite, promuovere il commercio etico, aumentare la cura per le vittime e i sopravvissuti, fare pressione presso i governi e i parlamenti, sensibilizzare le società e raccogliere fondi. Pochi mesi dopo, a dicembre scorso sempre in Vaticano, si erano riuniti con Papa Francesco esponenti di spicco di varie religioni - islam, ebraismo, induismo, buddismo - e di altre confessioni cristiane (a partire dall`arcivescovo di Canterbury Justin Welby e dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, collegato via video) per la firma di una dichiarazione congiunta. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva mandato un messaggio di sostegno. Ora, a quanto confermano in Vaticano, il cancelliere delle pontificieaccademie delle Scienze e delle Scienze sociali, monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, non figura più nel consiglio direttivo "per evitare strumentalizzazioni" da parte di Forrest, magnate del settore minerario.
La Santa Sede non fa più parte dell'alleanza interreligiosa per la lotta alla tratta degli esseri umani promossa da una fondazione finanziata dal magnate australiano Andrew Forrest.
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