lunedì 5 ottobre 2009
Tre settimane con l’Africa, dopo quin­dici anni, con i riflettori della Chiesa nuovamente puntati addosso.
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Tre settimane con l’Africa, dopo quin­dici anni, con i riflettori della Chiesa nuovamente puntati addosso. Dove il tema scelto per questa seconda Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi dedicata al Continente Nero – La Chiesa in Africa a ser­vizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo» – dice tutto quello che c’è da sottolineare a proposito degli o­biettivi che questa assise si propone, rispetto a una terra che proprio nel 1994, negli stes­si giorni in cui si apriva la prima assemblea africana, iniziava ad avvitarsi in quella spi-rale che, oggi, porta a parlare dell’Africa co­me del «Continente dimenticato», devasta­to da guerre dimenticate, enormi ingiusti­zie, carestie, sfruttamenti di ogni tipo, pan­demie. Per ventuno giorni i 244 Padri sinodali – 36 dei quali di nomina pontificia, 79 ex officio e 129 delegati delle diverse conferenze epi­scopali – metteranno sotto la loro lente di ingrandimento la realtà africana, alla ricer­ca delle vie per tradurre in percorsi concre­ti quanto indicato dal tema generale. Ad a­prire l’assemblea è stato ieri mattina Be­nedetto XVI, che ha presieduto nella Basilica vaticana la solenne celebrazione inaugura­le. Poi, oggi, presente il Papa, la prima Congregazione generale (ossia assemblea plenaria), introdotta dal saluto di uno dei tre presidenti delegati, dalla relazione del se­gretario generale del Sinodo monsignor Ni­cola Eterovic’, e dalla relazione generale del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, ar­civescovo di Cape Coast e presidente del­l’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa Occidentale. I lavori si svolgeranno secondo lo schema ormai collaudato che Benedetto XVI ha riformato nel 2005, riducendo da quattro a tre le settimane di lavoro, e introducendo u­no spazio per «interventi liberi» al termine di ogni Congregazione generale: queste ul­time saranno venti, che a partire da merco­ledì 7 ottobre si alterneranno con i lavori dei circuli minores – gruppi ristretti – dai quali dovranno essere formula­te le propositiones , cioè le pro­poste concrete del Sinodo. Gio­vedì 8 si procederà invece alla votazione per l’elezione della Commissione per il Messaggio, chiamata a elaborare il messag­gio finale che sarà proclamato a conclusione del Sinodo dopo es­sere stato approvato dall’As­semblea. I circuli minores dovranno pre­sentare i risultati del proprio la­voro venerdì 16 ottobre, e sarà cura del relatore generale, dei se­gretari speciali e dei relatori dei Circoli minori elaborarle in un «elenco unico» che nell’ultima settimana tornerà in aula per la successiva discussione che por­terà all’elenco finale e alla vota­zione – placet e non placet – di sabato 24. Le proposizioni ap­provate saranno affidate al Pon­tefice, che da esse successiva­mente elaborerà l’esortazione post-sinodale. Le propositiones approvate saranno «segrete» ma, come è già avvenuto in pas­sato, Benedetto XVI potrà tutta­via autorizzarne la diffusione anche in forma di elenco «grez­zo ». Sabato 25 la Messa di chiusura presieduta dal Papa, sempre nella Basilica di San Pietro. Du­rante i lavori ci sarà anche un’al­tra celebrazione sinodale, do­menica 11, per la canonizzazio­ne dei beati Zygmunt Szsezesny Felinski, Francisco Coll y Gui­tart, Jozef Damiaan de Veuster, Rafael Arnáiz Barón e Marie de la Croix ( Jeanne) Jugan.
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