Tre settimane con l’Africa, dopo quindici anni, con i riflettori della Chiesa nuovamente puntati addosso. Dove il tema scelto per questa seconda Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi dedicata al Continente Nero –
La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo» – dice tutto quello che c’è da sottolineare a proposito degli obiettivi che questa assise si propone, rispetto a una terra che proprio nel 1994, negli stessi giorni in cui si apriva la prima assemblea africana, iniziava ad avvitarsi in quella spi-rale che, oggi, porta a parlare dell’Africa come del «Continente dimenticato», devastato da guerre dimenticate, enormi ingiustizie, carestie, sfruttamenti di ogni tipo, pandemie. Per ventuno giorni i 244 Padri sinodali – 36 dei quali di nomina pontificia, 79 ex officio e 129 delegati delle diverse conferenze episcopali – metteranno sotto la loro lente di ingrandimento la realtà africana, alla ricerca delle vie per tradurre in percorsi concreti quanto indicato dal tema generale. Ad aprire l’assemblea è stato ieri mattina Benedetto XVI, che ha presieduto nella Basilica vaticana la solenne celebrazione inaugurale. Poi, oggi, presente il Papa, la prima Congregazione generale (ossia assemblea plenaria), introdotta dal saluto di uno dei tre presidenti delegati, dalla relazione del segretario generale del Sinodo monsignor Nicola Eterovic’, e dalla relazione generale del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, arcivescovo di Cape Coast e presidente dell’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa Occidentale. I lavori si svolgeranno secondo lo schema ormai collaudato che Benedetto XVI ha riformato nel 2005, riducendo da quattro a tre le settimane di lavoro, e introducendo uno spazio per «interventi liberi» al termine di ogni Congregazione generale: queste ultime saranno venti, che a partire da mercoledì 7 ottobre si alterneranno con i lavori dei circuli minores – gruppi ristretti – dai quali dovranno essere formulate le propositiones , cioè le proposte concrete del Sinodo. Giovedì 8 si procederà invece alla votazione per l’elezione della Commissione per il Messaggio, chiamata a elaborare il messaggio finale che sarà proclamato a conclusione del Sinodo dopo essere stato approvato dall’Assemblea. I circuli minores dovranno presentare i risultati del proprio lavoro venerdì 16 ottobre, e sarà cura del relatore generale, dei segretari speciali e dei relatori dei Circoli minori elaborarle in un «elenco unico» che nell’ultima settimana tornerà in aula per la successiva discussione che porterà all’elenco finale e alla votazione – placet e non placet – di sabato 24. Le proposizioni approvate saranno affidate al Pontefice, che da esse successivamente elaborerà l’esortazione post-sinodale. Le propositiones approvate saranno «segrete» ma, come è già avvenuto in passato, Benedetto XVI potrà tuttavia autorizzarne la diffusione anche in forma di elenco «grezzo ». Sabato 25 la Messa di chiusura presieduta dal Papa, sempre nella Basilica di San Pietro. Durante i lavori ci sarà anche un’altra celebrazione sinodale, domenica 11, per la canonizzazione dei beati Zygmunt Szsezesny Felinski, Francisco Coll y Guitart, Jozef Damiaan de Veuster, Rafael Arnáiz Barón e Marie de la Croix ( Jeanne) Jugan.