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La Pontificia Commissione per la tutela dei minori ricevuta oggi, 5 giugno, da Leone XIV - Vatican Media
Potrebbero essere presentate entro la fine dell’anno le Linee guida universale per la tutela dei minori nella Chiesa. Ad annunciarlo, ieri, è stata la Pontificia Commissione che dal 2014 si occupa del delicato tema della protezione dei più piccoli e dei fragili nell’ambito della comunità ecclesiale. La notizia è arrivata al termine dell’udienza della Commissione, guidata dal cardinale Sean Patrick O’Malley, con Leone XIV, svoltasi questa mattina.
Negli ultimi due anni, spiega la nota, la Commissione si è impegnata nello sviluppo delle Linee guida universali per la tutale (Ugf), redatte in stretta collaborazione con «le guide della Chiesa, i professionisti della tutela, i sopravvissuti agli abusi e gli operatori pastorali di tutto il mondo». Un vero e proprio «sforzo sinodale», che ha portato a una bozza di quadro, poi stata testata e perfezionata attraverso programmi pilota a Tonga, Polonia, Zimbabwe e Costa Rica. «Questi progetti pilota regionali – spiega il comunicato – hanno fornito alla Commissione preziose informazioni sulle dimensioni pratiche, culturali e teologiche della tutela dei minori e dei fragili».
Si tratta di linee guida, che «non sono solo descrittive, ma profondamente teologiche, radicate nelle Scritture, nella Dottrina sociale della Chiesa e nel magistero dei Pontefici», in particolare di Benedetto XVI, Francesco e, da ultimo, anche di Leone XIV. L’obiettivo di queste indicazioni è quello di «ispirare una vera conversione del cuore in ogni responsabile e in ogni operatore pastorale, facendo in modo che la tutela dei minori diventi non solo un requisito, ma un riflesso della chiamata del Vangelo a proteggere gli ultimi tra noi».
L’udienza di ieri è servita soprattutto per fare un resoconto al Papa dell’attività della Commissione. «L’incontro – riporta la nota –, è durato un’ora ed è stato un momento significativo di riflessione, dialogo e rinnovo del deciso impegno della Chiesa per la tutela dei più piccoli e delle persone vulnerabili». Il dialogo è partito dal mandato affidato da Francesco alla Commissione: fornire consiglio e consulenza al Papa nel sviluppo e nella promozione di standard di tutela universali, oltre che accompagnare la Chiesa nella costruzione di una cultura di responsabilità (nello stile pastorale), giustizia (nella gestione dei casi) e compassione (nell’accompagnamento delle vittime).
La Commissione, si legge ancora nel comunicato, ha anche aggiornato il Papa sui progressi dell’iniziativa “Memorare”, il programma progettato per sostenere le Chiese locali, in particolare nel Sud del mondo, nei loro sforzi per proteggere i minori e prendersi cura delle vittime di abusi. L’iniziativa prende il nome dall’antica preghiera alla Beata Vergine Maria di san Bernardo di Chiaravalle, che, rivolgendosi alla madre di Dio, ricorda che nessuno è lasciato senza aiuto.
Quattro i pilastri del programma: l’istituzione di strutture dedicate alla tutela, con uffici locali che offrano supporto alle vittime, garantiscano meccanismi di denuncia e forniscano l’accesso ai servizi legali, psicologici e pastorali; la prevenzione attraverso l’educazione, in particolare attraverso la formazione e la creazione di protocolli che promuovano ambienti sicuri e la cultura del rispetto; la collaborazione globale con la costruzione di reti intercontinentali per la condivisione delle pressi e delle risorse secondo un principio di comunione ecclesiale; la promozione di una cultura della comunicazione che responsabilizzi le Chiese locali e favorisca la trasparenza.
Il Rapporto, inoltre, include diversi miglioramenti metodologici, tra cui un gruppo di riflessione più ampio sulle vittime e i sopravvissuti, con contributi diretti da parte loro. Maggiore attenzione anche ai dati esterni sull'attività della Chiesa, che tengono conto di quelli forniti dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
E poi è sempre l'ultimo Rapporto a fornire revisioni e osservazioni per 22 Paesi e due congregazioni religiose; include, inoltre, una revisione istituzionale da parte del Dicastero per l’evangelizzazione. Il documento contiene anche la descrizione del lavoro della Commissione per la revisione dei movimenti laicali, messa in atto in collaborazione con il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, con i primi risultati della sua revisione del Movimento dei Focolari.
Auspicando, quindi, una continuità nel proprio lavoro nel principio dell'indipendenza e del supporto al Papa, la Commissione ha voluto anche esprimere gratitudine ai Dicasteri della Curia Romana «per la loro crescente collaborazione».
Un percorso, in definitiva, caratterizzato dall'impegno «ad ascoltare, a camminare con le vittime e i sopravvissuti e a sostenere ogni comunità ecclesiale nei suoi sforzi per tutelare tutto il popolo di Dio con compassione».