sabato 28 marzo 2015
È dedicato alla beatitudine dei «puri di cuore» il messaggio del Papa per Giornata mondiale della gioventù che si svolge oggi in tutte le diocesi. È l'edizione numero 30: fu voluta da Wojtyla nel 1985.

IL MESSAGGIO DEL PAPA «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio»

Per i giovani italiani la Croce di San Damiano
L'iniziativa. Una Giornata sui ponti
Nelle diocesi: tra il confessionale e i "Vespritz"
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Trent’anni sono trascorsi da quelle Palme del 1985 quando in Giovanni Paolo II nacque l’idea che ogni domenica all’inizio della Settimana Santa andasse dedicata ai giovani. I trent’anni di Gmg passati da allora non hanno fatto che confermare il valore di quella intuizione, ereditata con crescente successo dai due pontefici che gli sono succeduti, Benedetto e Francesco. In quella Domenica delle Palme Papa Wojtyla volle solennizzare l’Anno internazionale dei giovani indetto dall’Onu, e per farlo scrisse una memorabile «Lettera ai giovani». Già nel 1986 con la prima Gmg (a Roma) il tema cominciò poi a essere scandito da un messaggio che di anno in anno – nell’alternanza tra le edizioni diocesane e quelle internazionali, a partire da Buenos Aires 1987 – ha accompagnato generazioni di giovani aiutandoli a crescere nella fede e nelle scelte per la vita. Questa edizione numero 30 si svolge in tutte le diocesi del mondo, con iniziative che in Italia hanno caratterizzato la serata di ieri con veglie, riflessioni e spettacoli, e segnano anche questa domenica. Il Papa presiede la tradizionale celebrazione in piazza San Pietro.

Proseguendo il percorso di riflessione delle beatitudini avviato col messaggio per la Gmg 2014 («Beati i poveri in spirito», il suo primo per una Giornata mondiale), Papa Francesco dedica la riflessione per la Gmg della Domenica delle Palme 2015 alla beatitudine sulla purezza («Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio»). «La ricerca della felicità – scrive Bergoglio rivolgendosi ai giovani – è comune a tutte le persone di tutti i tempi e di tutte le età. Dio ha deposto nel cuore di ogni uomo e di ogni donna un desiderio irreprimibile di felicità, di pienezza. Non avvertite che i vostri cuori sono inquieti e in continua ricerca di un bene che possa saziare la loro sete d’infinito?». E aggiunge: «In Cristo, cari giovani, si trova il pieno compimento dei vostri sogni di bontà e felicità. Lui solo può soddisfare le vostre attese tante volte deluse dalle false promesse mondane». Questa aspirazione trova nella purezza del cuore una dimensione essenziale: «Se è necessaria una sana attenzione per la custodia del creato, per la purezza dell’aria, dell’acqua e del cibo – scrive il Papa – tanto più dobbiamo custodire la purezza di ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri cuori e le nostre relazioni. Questa "ecologia umana" ci aiuterà a respirare l’aria pura che proviene dalle cose belle, dall’amore vero, dalla santità». Il Papa invita i giovani a ribellarsi alla «cultura del provvisorio» e li sprona a ideali impegnativi: «Nell’invitarvi a riscoprire la bellezza della vocazione umana all’amore, vi esorto anche a ribellarvi contro la diffusa tendenza a banalizzare l’amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all’aspetto sessuale, svincolandolo così dalle sue essenziali caratteristiche di bellezza, comunione, fedeltà e responsabilità». I "puri di cuore", si legge nel Vangelo, "vedranno Dio": «Il Signore vuole incontrarci, lasciarsi "vedere" da noi», dice Francesco, che aggiunge poi il "segreto" per "vedere Dio": «Vi domando: voi pregate? Sapete che potete parlare con Gesù, con il Padre, con lo Spirito Santo, come si parla con un amico? E non un amico qualsiasi, ma il vostro migliore e più fidato amico! Provate a farlo, con semplicità. Scoprirete quello che un contadino di Ars diceva al santo Curato del suo paese: quando sono in preghiera davanti al Tabernacolo, "io lo guardo e lui mi guarda"». Ricordando la meta di Cracovia, dov’è in programma nel luglio 2016 la prossima edizione internazionale della Gmg, il Papa ricorda il valore del «pellegrinaggio giovanile attraverso i continenti sotto la guida del Successore di Pietro», che in questi 30 anni «è stata veramente un’iniziativa provvidenziale e profetica». E conclude: «Quante scoperte importanti, soprattutto quella di Cristo Via, Verità e Vita, e della Chiesa come una grande e accogliente famiglia! Quanti cambiamenti di vita, quante scelte vocazionali sono scaturiti da questi raduni! Il santo Pontefice, Patrono delle Gmg, interceda per il nostro pellegrinaggio verso la sua Cracovia».

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