sabato 20 giugno 2015
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Nel primo giorno della visita a Torino, il Papa tocca alcuni luoghi particolarmente cari alla città: Piazzetta Reale, il Duomo, il Cottolengo... Qui di seguito la "mappa" degli spostamenti del Papa. PIAZZETTA REALE (ore 8.30 incontro con il mondo del lavoro)La piazzetta davanti a Palazzo Reale è limitata dall'Armeria reale, da palazzo Chiablese e da una splendida cancellata ottocentesca in ferro fuso con le statue in bronzo dei due Dioscuri. Anticamente, al suo posto, c'era una struttura architettonica dalla quale il vescovo di Torino mostrava la Sindone al popolo radunato in piazza Castello, in occasione dei grandi eventi di Casa Savoia. Palazzo reale fin dalla fine del Cinquecento è stato il centro di comando del ducato e poi del regno di Sardegna. Oggi sede museale, è stato dal 1861 al 1864 il luogo di residenza del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II.

IL DUOMO ore 9.15 Preghiera davanti alla Sindone

Il Duomo di Torino è dedicato a san Giovanni Battista, patrono della città. Rarissimo edificio rinascimentale in Piemonte, è stato consacrato nel 1505. Sorge nella zona più antica di Torino, accanto alla Porta Palatina e al teatro romano, ma è anche adiacente a Palazzo Reale, cui è collegato con un accesso diretto. Nel 1578, per volere del duca Emanuele Filiberto e in occasione della visita di san Carlo Borromeo, la Sindone viene trasferita da Chambery a Torino nuova capitale del ducato. Per custodirla, Guarino Guarini progetta una cappella, che è tuttora considerata uno dei capolavori barocchi della città, con le sue vertiginose strutture architettoniche. Nell'aprile del 1997 un incendio ha gravemente danneggiato la cappella, mettendo a rischio anche il Sacro Lino, che si trovava provvisoriamente al centro del coro della chiesa, per consentire alcuni lavori di restauro. Salvata durante la notte dai Vigili fuoco, da allora la Sindone è conservata in una teca di cristallo dotata di sistemi di sicurezza all'avanguardia. PIAZZA VITTORIO VENETO (ore 10.45 Concelebrazione eucaristica e Angelusore 18 Incontro con i ragazzi)

Originariamente dedicata a Vittorio Emanuele I, è sempre stata chiamata dai torinesi semplicemente “piazza Vittorio”. Suggestiva e con i portici su tre lati, da una parte converge in via Po verso piazza Castello, dall'altra è limitata dal fiume. Oltre il ponte, con un gioco di prospettiva tipico delle città reali, c'è la scenografia naturale delle colline e la neoclassica chiesa della Gran Madre, costruita ispirandosi al Pantheon romano per festeggiare il ritorno dei Savoia dopo la sconfitta di Napoleone. Piazza Vittorio per le sue enormi dimensioni, pur trovandosi nel cuore di Torino, fu per anni la piazza d'armi della città e tuttora è il luogo dove avvengono gli eventi con maggiore partecipazione. Nel 1998 vi celebrò la messa Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita alla Sindone. SANTUARIO DELLA CONSOLATA (ore 14.40 visita e preghiera in privato)

Il santuario della Consolata custodisce l'immagine votiva della Madonna col Bambino “consolatrice e consolata”, patrona di Torino. Secondo la tradizione, un'immagine mariana fu ritrovata in quel luogo da un giovane cieco originario di Briancon, che recuperò immediatamente la vista. L'edificio sorge in pieno centro storico, dove già era presente una cappella e poi un'abbazia. Rimaneggiata completamente da Guarino Guarini alla fine del Seicento e da Filippo Juvarra nel Settecento, è da sempre considerata il luogo più intenso della fede torinese. Fu pesantemente colpita durante l'assedio del 1706, ma non crollò e il santuario rimase in gran parte intatto. La Consolata è un luogo di santi: san Francesco di Sales, san Giuseppe Cafasso e i beati Sebastiano Valfrè e Pier Giorgio Frassati pregarono a lungo in questo luogo. Il beato Giuseppe Allamano resse il santuario e il convitto per oltre quarant'anni. BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE (ore 15 incontro con i salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice)

È la chiesa madre e il cuore dello spirito salesiano diffuso in tutto il mondo. San Giovanni Bosco diceva che era la Madonna a volere quella chiesa, come gli aveva rivelato in un sogno nel 1844: «Mi disse "Osserva”. Ed io guardando vidi una chiesa piccola e bassa, un po' di cortile e giovani in gran numero. Ripigliai il mio lavoro. Ma essendo questa chiesa divenuta angusta, ricorsi ancora a Lei, ed Essa mi fece vedere un'altra chiesa assai più grande con una casa vicina. Poi, conducendomi ancora un po' d'accanto, in un tratto di terreno coltivato, quasi innanzi alla facciata della seconda chiesa, mi soggiunse: "In questo luogo dove i gloriosi Martiri di Torino Avventore, Solutore e Ottavio offrirono il loro martirio, Io voglio che Dio sia onorato in modo specialissimo". » All'interno della basilica, il grande quadro che ritrae l'effigie di “Maria aiuto dei cristiani” e le reliquie di san Giovanni Bosco, san Domenico Savio e santa Maria Mazzarello. IL COTTOLENGO (ore 16 incontro con i malati e i disabili)

È il luogo dove si è espressa completamente la vocazione e l'opera di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, il fondatore dell’opera da lui denominata Piccola casa della Divina Provvidenza e che, dopo la sua morte, è popolarmente detta Cottolengo. Nato nel 1786 a Bra, nei pressi di Cuneo, decise fin dalla sua giovinezza che avrebbe dedicato la propria vita ai poveri. Nel 1828 affitta alcune stanze per ospitare le persone in grave stato di bisogno o abbandonate e nel 1832 fonda la prima Piccola casa, nel quartiere di Valdocco, allora in periferia. Ancora oggi la sua opera prosegue prendendosi cura “della persona povera, malata, abbandonata, particolarmente bisognosa, senza distinzione alcuna, perché in essa riconosce il volto di Cristo.” Giovanni Paolo II, visitando il Cottolengo, lo definì “La cittadella della sofferenza e della pietà”.

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