giovedì 1 gennaio 2015
Il cardinale Angelo Bagnasco: di fronte al loro martirio "il mondo sta a guardare! Qualche flebile lamento, e poi il silenzio".
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​Di fronte al martirio dei cristiani "il mondo sta a guardare! Qualche flebile lamento, e poi il silenzio". Così il cardinale Angelo Bagnasco nel Te Deum di fine anno nella Chiesa del Gesù. "Su 196 Stati - ha aggiunto il porporato - in 116 il diritto alla libertà religiosa e delle minoranze trova ostacoli, ma i cristiani sono quelli maggiormente perseguitati". Il cardinal Bagnasco ha poi ricordato "il recente martirio di bambini in Iraq" e "la barbarie accaduta in Pakistan, dove una giovane coppia di cristiani è stata bruciata viva in una fornace di mattoni". "Come reagire - ha domandato il porporato - come aiutare tanti fratelli nella fede? Con la preghiera e con una vita cristiana più coerente e piùconsapevole. Con una fede più coraggiosa di confessare che Gesù, come quei bambini dicevano ai loro carnefici, è il loro amore e non volevano rinnegarlo. Saremo al loro fianco non facendo dei convegni e delle conferenze, ma salendo evangelicamente sui tetti e testimoniando ad alta voce la gioia del Vangelo e indicando con chiarezza i mali che la nostra società vuole codificare come parte integrante del bene comune". Rivolto ai fedeli, il presidente della Cei ha poi aggiunto: "Quanta timidezza di dirsi cristiani, quanta viltà travestita da prudenza, quanta paura passata per equilibrio circola oggi nel nostro mondo! Lasciamo che il sangue dei martiri arrivi fino a noi, da qualunque regione del pianeta parta; lasciamo - ha concluso - che ci bagni, che irrori i nostri cuori, che riscaldi le nostre anime d'amore per Gesù e la Chiesa".
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