Suor Simona Brambilla - copyright Missionarie della Consolata via Reuters
Prefetto o prefetta? Per suor Simona Brambilla, prima donna a capo di un dicastero vaticano, nominata da papa Francesco lunedì 6 gennaio, è arrivato il momento di sciogliere gli indugi. Ed è lei stessa a farlo, con il primo atto ufficiale da lei firmato e diffuso ai giornalisti. Sotto il suo nome c'è un chiarissimo femminile professionale: Prefetta.
Suor Brambilla guida il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di Vita apostolica, dopo esserne stata segretaria fin dal 2023. In questa veste ha firmato oggi il commissariamento di due istituti religiosi nel Lazio, nominando monsignor José Antonio Satué Huerto come delegato pontificio dell'Istituto religioso clericale Instituto del Verbo Encarnado, e suor Clara Echarte come delegata pontificia dell'Istituto religioso femminine Servidoras del Senor y de la Virgen de Matarà, entrambi di diritto diocesano, fondati a San Rafael (Argentina) e con sede principale nella diocesi di Velletri-Segni, in provincia di Roma.
Le due congregazioni erano già sotto osservazione da tempo ed erano state oggetto di "visite" decise dalla Santa Sede. Per quanto riguarda la congregazione femminile, un decreto dell'8 dicembre del 2024 riporta la relazione della visitatrice Clara Echarte, che ha rivelato, come riferisce il portale cattolico Acistampa, «una grave carenza per quanto riguarda il discernimento vocazionale, la formazione dei candidati e dei religiosi, la grande inesperienza e il numero troppo esiguo di formatori, lo stile di vita, il servizio di governo, affidato a religiosi inesperti, talvolta non ancora definitivamente incorporati, e l'apostolato».
Il comunicato firmato dalla prefetta Simona Brambilla e dal Sottosegretario padre Aitor Jiménez Echave conclude spiegando che «si intende così continuare ad accompagnare queste due giovani istituzioni di vita consacrata, in particolare per quanto riguarda la formazione, la disciplina religiosa, l'apostolato e il governo»,