sabato 7 maggio 2022
In occasione della 59a Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, l'Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni diffonde un video con cinque racconti di vita. Ognuno è una meraviglia
Storie di vocazione: così Dio vive tra noi oggi

Cinque racconti, cinque volti, cinque vite, cinque percorsi alla scoperta di un Dio che ancora oggi vive e cammina accanto all'umanità. Sono cinque le storie raccolte nel video diffuso dall'Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni in occasione della 59a Giornata di preghiera per le vocazioni (8 maggio 2022). "Chiamati a edificare la famiglia umana" è il titolo del messaggio di papa Francesco per questa Giornata.

E in effetti, ascoltando le storie raccolte nel video pubblicato nel canale Youtube dell'Ufficio Cei per le vocazioni, si capisce bene come ognuno dei testimoni in qualche modo contribuisca giorno per giorno a fare dell'umanità una famiglia, amata da un Padre, che ne condivide speranze e angosce, gioie e sofferenze.

"Non sono nato frate" è il titolo della storia di padre Gabriele Pedicino, agostiniano, priore del Convento di San Nicola da Tolentino. "Ci vuoi dare un mano?": è questa, come ricorda il religioso, la proposta vocazionale ricevuta. Una domanda che l'ha portato sulla via della consacrazione.

"Non lasciare che altro facciano la tua storia" è invece il titolo del racconto di suor Simona, che vive nella fraternità della Visitazione a Pian di Scò (Arezzo), una casa di accoglienza per madri in difficoltà con i loro bambini. "La vocazione è rischio", sottolinea la religiosa.

"Ma lui è mio padre!", invece, è il titolo che accompagna la vicenda di Ezio Campa, diacono permanente della diocesi di Torino. "Il matrimonio e il diaconato - racconta - sono un'unica storia che racconta la benevolenza di Dio nei miei confronti".

"Non mi accontentavo di pochi spiccioli" è l'affermazione scelta per rappresentare il cammino esistenziale di suor Maria Aurora, che è monaca benedettina dal 2009 e vive nell'abbazia Mater Ecclesiae sull'Isola di San Giulio. "Scoprire la propria vocazione vuol dire vivere la propria storia e incontrare nel proprio cammino qualcuno che ti indica la casa in cui trovare dimora - racconta -. Io personalmente ho capito che in clausura posso stare nel cuore del mondo con la preghiera".

"Tornerò da mio padre", infine, è il toccante racconto di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, prete da 25 anni. "C'è una vocazione nella vocazione - racconta il prete ambrosiano -, perché la vocazione non è statica ma si evolve nel tempo grazie agli incontri che fai nella vita, nel mio caso l'incontro con i ragazzi del carcere è stato decisivo".

La musica e la regia del video, nato da un'idea di don Michele Gianola, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni, sono di Giovanni Panozzo.

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