mercoledì 16 dicembre 2015
Un fondatore che in missione non poté metterci piede, ma visse il servizio alle Chiese locali affidategli dal Papa proprio come i suoi missionari che partivano per terre lontane.
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Un fondatore che in missione non poté metterci piede, ma visse il servizio alle Chiese locali affidategli dal Papa proprio come i suoi missionari che partivano per terre lontane. È il profilo di monsignor Angelo Ramazzotti, il fondatore del Pontificio Istituto Missioni Estere, di cui ieri il Papa ha firmato il decreto sulle virtù eroiche. Nato a Milano nel 1800 Angelo Ramazzotti aveva studiato giurisprudenza all’Università di Pavia; ma lasciò presto la carriera forense per seguire la chiamata al sacerdozio, che visse a partire dal 1829 tra gli Oblati missionari di Rho, dediti alla predicazione delle missioni popolari.

In quel secolo in cui l’Europa esplorava (e spesso poi dominava) il mondo, a spaziare lontano in lui era lo sguardo sull’annuncio del Vangelo. Così – quando Pio IX manifestò all’allora arcivescovo di Milano Carlo Romilli il desiderio che anche nella Chiesa ambrosiana nascesse un Seminario in cui venissero formati missionari da donare ai popoli che mai avevano sentito parlare di Gesù – fu Ramazzotti a trasformare in realtà quell’intuizione. Il Seminario lombardo per le missioni estere aprì le porte nel 1850 a Saronno, in una casa che lui personalmente aveva ricevuto in eredità. Nacque con un’intuizione molto avanti per i tempi: quei sacerdoti sarebbero dovuti essere non un ordine religioso a sé, ma l’espressione dell’apertura al mondo delle diocesi lombarde. La missione personale di Ramazzotti, però, avrebbe preso strade molto più vicine: proprio in quel 1850, in un lombardo-veneto ancora sotto il dominio austriaco e alle prese con i postumi del 1848, il Papa lo chiamò a diventare vescovo di Pavia. Ministero che svolse con una grande attenzione verso i poveri, che si portò dietro poi anche nel 1858, quando sempre Pio IX lo nominò patriarca di Venezia.

Quando infine dal Vaticano gli comunicarono che sarebbe stato creato cardinale chiese di essere dispensato perché – avendo speso tutto il patrimonio per gli ultimi – non aveva i soldi per acquistare l’abito da porporato. In realtà, ancora più dei soldi, aveva speso tutte le sue forze: morì tre giorni dopo, il 24 settembre 1861.

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