martedì 13 gennaio 2015
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​Durante il volo tra Roma e Colombo il Papa, come è tradizione, ha inviato telegrammi di saluto ai capi di Stato dei Paesi sorvolati. Poi in aereo il saluto ai giornalisti al seguito in un clima di serena attesa per quelli che saranno i momenti salienti di questo viaggio asiatico.

L’atmosfera è di viva e familiare cordialità, quella che solo Papa Francesco sa creare, con una novità: non sono stati i giornalisti ad andare a salutare il Pontefice, ma è stato il Santo Padre a recarsi nella zona loro riservata, 76 quelli al seguito, accompagnato dal direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Lombardi. “Grazie per la vostra compagnia” in questo viaggio, vi auguro “tanto lavoro”, ha detto loro con un largo sorriso. Francesco ha poi voluto stringere la mano a ciascun rappresentante dei media, intrattenendosi con alcuni per qualche breve istante di conversazione. Per quanto riguarda il protocollo, durante il volo i telegrammi del Pontefice ai Paesi sorvolati, ovvero: Italia, Albania, Grecia, Turchia, Iran, Emirati Arabi Uniti, Oman, India. Particolarmente significative le parole inviate al presidente della Repubblica italiana, Napolitano. Il Papa esprime sinceri auspici di serenità, di unità e di benessere spirituale e sociale del popolo italiano. Il messaggio è accompagnato dalla benedizione apostolica all'Italia, che Papa Francesco ha inviato con affetto. Altrettanto significativa la risposta di Napolitano: questa visita richiama l’attenzione su Sri Lanka, alle prese con una difficile ricostruzione dopo una sanguinosa guerra civile, e Filippine, duramente colpite dalle calamità naturali. Sono certo – conclude Napolitano – che la sua presenza sarà di conforto a entrambe le popolazioni. 

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