martedì 29 giugno 2021
Il decreto è stato approvato dal Papa in forma specifica e quindi è inappellabile. Giudicate di origine non soprannaturale le rivelazioni della fondatrice Maria Marino
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«Nel deserto incontrai la Verità. Essa parlò al mio cuore. “Va’, salva, converti”. Un cuore che batte pieno d’amore per Gesù. Comprendendo, mi invase la gioia». Così ha raccontato tempo fa Maria Marino, laica di origini trapanesi trasferitasi a Catanzaro e che sul finire degli anni ’70 disse di essere stata protagonista di fenomeni soprannaturali, come l’apparizione della Vergine Maria che l’aveva chiamata a «ricordare» la Parola di Dio in un mondo che l’aveva dimenticata.

Dall’incontro di Maria Marino con sacerdoti e laici colpiti dalla sua testimonianza nacque nel 1979 il Movimento Apostolico, riconosciuto come associazione privata di fedeli nell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace il 18 gennaio 2001. In questi 40 anni Maria Marino è rimasta una figura semi-sconosciuta al grande pubblico, ma il Movimento da lei fondato ha avuto una notevole espansione a Catanzaro e in Calabria – con numerose vocazioni alla vita sacerdotale – raggiungendo diocesi in altre regioni italiane e all’estero.

Ora però un decreto firmato congiuntamente dai capi dicastero della Congregazione per la dottrina della fede, della Congregazione per il clero e del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita – datato 10 giugno, comunicato dal cardinale Luis Ladaria all’arcivescovo di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone – afferma che le rivelazioni della Marino sono da ritenere di origine non soprannaturale (constat de non supernaturalitate) e che il Movimento Apostolico viene soppresso insieme all’associazione pubblica di fedeli collegata e denominata “Maria Madre della Redenzione”. Una misura durissima, quindi, che è stata approvata in forma specifica dal Papa e risulta inappellabile.

La decisione è arrivata al termine di una visita apostolica svoltasi dal 13 ottobre 2020 al 17 aprile scorso, affidata all’arcivescovo emerito di Oristano Ignazio Sanna con l’ausilio di monsignor Mauro Cozzoli e padre Agostino Montan, professori emeriti rispettivamente di teologia morale e diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense. I visitatori oltre ai fenomeni mistici di Maria Marino hanno analizzato «la correttezza dottrinale di Parole di esortazione e Meditare, testi della fondatrice a seguito dei presunti messaggi ricevuti; la valenza teologica del carisma di fondazione del Movimento Apostolico; i problemi di natura disciplinare, soprattutto relativamente alla formazione e appartenenza dei presbiteri al Movimento, con la tendenza a costituire una élite sacerdotale fortemente autoreferenziale; le questioni di natura istituzionale, con un affievolimento della dimensione partecipativa dei membri in seno all’Associazione e un governo fortemente eterodiretto; i problemi di natura ecclesiale...». E ancora «i problemi di natura patrimoniale, relativi alla raccolta fondi, alla gestione dei beni, alla provenienza delle risorse necessarie al funzionamento dell’Associazione».

Sanna ora resta delegato apostolico con il compito di verificare l’esecuzione del Decreto. I beni del Movimento saranno devoluti per scopi benefici definiti di comune accordo tra lui e l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace «nel rispetto della giustizia e della volontà dei donatori».

La soppressione del Movimento Apostolico avviene in un fase che vede numerosi movimenti – o esperienze ecclesiali di vario segno comunque nate e fiorite nella temperie del post-Concilio – oggetto di visite apostoliche per verificarne la “salute” spirituale o di interventi esterni per sanarne dissidi interni e derive.

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