mercoledì 2 maggio 2018
Il saluto del presidente della Cei in apertura dell'udienza del Santo Padre ai giornalisti e personale di Avvenire nei 50 anni della sua fondazione
Papa Francesco con il cardinale Bassetti (Foto Osservatore Romano)

Papa Francesco con il cardinale Bassetti (Foto Osservatore Romano)

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Pubblichiamo il saluto iniziale rivolto a papa Francesco dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, in apertura dell’udienza concessa martedì 1° maggio dal Pontefice al personale di Avvenire con i familiari in occasione dei cinquant’anni del quotidiano dei cattolici italiani. (Val all'articolo)

Santità,

a nome dei presenti le esprimo un ringraziamento di vero cuore per averci concesso questa udienza, nella ricorrenza dei 50 anni di Avvenire, quotidiano che si distingue per autorevolezza di tratto e di contenuti. Santo Padre, oggi inizia il mese dedicato alla Vergine e le abbiamo portato i fiori di maggio: sono le nostre famiglie e i nostri bambini, le famiglie di Avvenire con i loro figli. Questo è il nostro mazzo di fiori che le vogliamo donare. Non saremo la Famiglia di Nazareth, ma vogliamo fare delle nostre famiglie un’unica famiglia che vive e agisce sul modello della Santa Famiglia.

In questo tempo Avvenire è un punto di riferimento per le nostre comunità e, più in generale, anche per il vasto mondo della comunicazione e della cultura del nostro Paese. Abbiamo voluto caratterizzare questo anniversario non solo come ricordo del tempo trascorso, ma piuttosto come momento di riflessione sul ruolo di Avvenire – e, più in generale, dell’informazione cattolica – nell’attuale contesto comunicativo: la sua parola ci è particolarmente preziosa per giungere a trasformare tali riflessioni in linee di programma per il futuro.

«Il miglior antidoto contro le falsità – ci ricorda nel Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che celebreremo domenica 13 maggio – non sono le strategie, ma le persone: persone che, libere dalla bramosia, sono pronte all’ascolto e attraverso la fatica di un dialogo sincero lasciano emergere la verità; persone che, attratte dal bene, si responsabilizzano nell’uso del linguaggio...». Posso assicurarle che in Avvenire queste persone ci sono. Sono persone che avvertono quanto sia essenziale camminare con Pietro e con la Chiesa, attente nel contempo a tener vivo il dibattito e il confronto all’interno del mondo cattolico, come pure a dialogare con la società tutta, senza mai venir meno a una chiara identità. Il giornale, nella sua versione cartacea quanto in quella digitale, ne è espressione con il suo modo di dare le notizie e di approfondirle; con la sua sensibilità per una fede che sappia farsi cultura, per le tematiche del lavoro e della famiglia, dei migranti e delle cause che generano il loro esodo, della legalità contro l’azzardo e tutto ciò che non fa crescere il territorio.

Mentre con lei diciamo grazie per questi cinquant’anni, ci stringiamo simbolicamente alle altre testate della Conferenza episcopale italiana, che celebrano a loro volta anniversari significativi: penso ai trent’anni dell’agenzia Sir e ai venti di Tv2000 e del circuito radiofonico Inblu. In un momento di repentine trasformazioni, intendiamo vivere queste tappe come un richiamo a far sempre più nostre le sue indicazioni a ricercare e promuovere una maggiore sinergia tra i nostri media, per una presenza qualificata e significativa, capace di informare e di formare. Su questo proposito, che si fa impegno, chiediamo la sua benedizione.

Gualtiero cardinale Bassetti

Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve

Presidente della Cei


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