lunedì 15 giugno 2015
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​Senza l'aiuto dei genitori, per le parrocchie l'educazione cristiana è un compito arduo, quasi impossibile "in una società e in una cultura nelle quali la fede non può essere più presupposta". Lo ha detto ilcardinale vicario Agostino Vallini, nel suo saluto al Papa in apertura del Convegno Ecclesiale Diocesano dedicato quest'anno al tema della famiglia, per interrogarsi su "un progetto pastorale" che sia "più intraprendente, in uscita, che vada incontro a tutti e sappia comunicare il messaggioo essenziale del Vangelo: la misericordia  e la tenerezza di Dio". "Ci appassiona la sfida di trasmettere la fede alle nuove generazioni ma poco, molto poco, possiamo fare senza la presenza e la cooperazione dei genitori, che per natura e per grazia sono i primi educatori alla vita, e dunque anche alla vita di fede dei loro figli". E questo accade in una città come Roma, "testimone e erede di una storia ricca di fede, di cultura e di arte ispirate al Vangelo".Secondo Vallini, "l'iniziazione cristiana non è la preparazione ai sacramenti, che impegna bambini e adolescenti ad apprendere notizie ed imparare la dottrina, è - invece - vita cristiana attraverso i sacramenti, e la vita non si può sezionare, dividere in pezzi: la si vive sempre, non solo quando si viene in parrocchia".
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