Esponenti del Regnum Christi insieme al cardinale Gianfranco Girlanda - web
La Santa Sede ha approvato in via definitiva gli statuti della Federazione Regnum Christi, famiglia spirituale «composta da laici, uomini e donne, celibi e sposati, da laici consacrati, uomini e donne, da seminaristi, diaconi e sacerdoti diocesani e e da sacerdoti religiosi dei Legionari di Cristo, che vivono secondo la propria vocazione quali membri di un unico corpo (cfr. 1 Corinzi 12:12-29), collaborando a una missione comune».
In un comunicato firmato dal collegio direttivo del Regnum Christi (padre John Connor LC, Nancy Nohrden, Félix Gómez Rueda, Horacio Gómez, David Zárate) si ricordano solo gli ultimi passaggi di un lungo percorso di rigenerazione avviato dopo lo svelamento dei delitti commessi dal fondatore Marcial Maciel (1920-2008), la successiva visita apostolica condotta a partire dal 2009 dal cardinale Velasio De Paolis, il ripensamento del rapporto fra la congregazione dei Legionari di Cristo e il Regnum Christi, inteso in origine come suo “braccio laicale”, e la successiva elaborazione di nuovi statuti.
«La Santa Sede ha istituito la Federazione Regnum Christi il 31 maggio 2019 e ha anche approvato gli statuti della Federazione ad experimentum per cinque anni. Alla fine di quel periodo la Conferenza generale Regnum Christi del 2024 ha valutato l'attuazione e la vita degli statuti fino a quel momento, confermando che esprimono adeguatamente il nostro carisma e il funzionamento della Federazione e non richiedono modifiche in questo momento. La risoluzione adottata dalla Conferenza generale è stata sottoposta alla Santa Sede, richiedendo l'approvazione finale degli statuti. La Santa Sede ha esaminato questa richiesta e con la risposta (rescritto) del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica del 16 dicembre 2024, ha concesso l'approvazione finale del testo degli statuti».
«Ringraziamo il Signore per l’approvazione definitiva degli statuti – si legge alla fine del comunicato - e chiediamogli la grazia di vivere fedelmente la nostra missione e di custodire il dono del nostro carisma. In questo modo risponderemo alla necessità di tutti noi di continuare a conoscerli e comprenderli meglio e di crescere nella nostra integrazione affettiva ed effettiva con il loro contenuto.