giovedì 8 settembre 2022
L'arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego contestato da un piccolo gruppo locale per il nuovo ruolo pensato per il santuario di Santa Maria in Aula Regia
Il santuario di Santa Maria in Aula Regia a Comacchio

Il santuario di Santa Maria in Aula Regia a Comacchio - Wikimedia Commons

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Prosegue nell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio il progetto di formazione di nuove Unità pastorali (Up). Un processo iniziato alcuni anni fa con la nascita di 11 Up (e che a breve vedrà la formazione di altre 5), ma che nei giorni scorsi è stato accompagnato da alcune polemiche a Comacchio, dove lunedì l’arcivescovo Gian Carlo Perego ha annunciato la nascita dell’Up di San Cassiano Martire comprendente il Duomo cittadino. Della nuova Unità pastorale farà parte anche il Santuario di Santa Maria in Aula Regia, che, come spiega il vescovo in una Lettera indirizzata alla comunità, diventa Santuario diocesano, «affidandolo in convenzione, unitamente al convento, a una comunità di Frati Francescani dell’Immacolata».

Nell'intenzione del presule, la volontà che il Santuario non rimanga un pur importante luogo di preghiera ma che, anzi, rafforzi la propria vocazione divenendo un importante centro mariano, «con momenti di spiritualità (ritiri e giornate di preghiera) per i ragazzi, i giovani e le famiglie, oltre che la promozione della devozione mariana».

Scelta, questa di Comacchio, tra l’altro già sperimentata per la Basilica di San Giorgio fuori le Mura a Ferrara, antica Cattedrale diocesana, ora parte di una grande Unità pastorale. La sera di lunedì monsignor Perego si è recato negli ambienti parrocchiali del Duomo cittadino per illustrare ai Consigli pastorale ed economico il nuovo progetto e rispondere ad alcune preoccupazioni derivanti dal fatto che la nascita del Santuario diocesano non permetterà più la celebrazione, nello stesso, dei sacramenti dell’iniziazione e del matrimonio. Ad attenderlo all’esterno, un piccolo gruppo di cittadini, riunitisi per protestare contro questa decisione. Una contestazione annunciata, che ha obbligato monsignor Perego a uscire dalla riunione scortato da due carabinieri. Ma è lo stesso vescovo, nella Lettera, a invitare alla possibilità «di costruire una nuova prassi pastorale che dopo la celebrazione di un Battesimo in una delle parrocchie di Comacchio preveda un passaggio al Santuario per un atto di affidamento a Maria del battezzato e dei genitori, o che dopo un matrimonio si possa fare una tappa al Santuario per un atto di affidamento degli sposi».


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