martedì 16 maggio 2017
La Perdonanza dell'Aquila che lega il nome a Celestino V unica candidata italiana per essere inserita nel patrimonio immateriale Unesco. Il sindaco: nel 2018 sarà riaperta la Basilica di Collemaggio
La processione della Perdonanza con l'apertura della Porta Santa nella Basilica di Collemaggio all'Aquila

La processione della Perdonanza con l'apertura della Porta Santa nella Basilica di Collemaggio all'Aquila

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Con il suo forte richiamo alla misericordia, la Perdonanza celestiniana dell’Aquila sarà nel 2017 l’unica candidata per l’Italia a patrimonio immateriale dell’Unesco. Una delegazione abruzzese di storici e studiosi della figura di Celestino V si è incontrata al ministero dei Beni culturali con i vertici del dicastero per avviare le procedure relative alla promozione dell'evento con l'individuazione di una serie di appuntamenti che definiranno l’iter da qui a dicembre 2018, quando l’Unesco esprimerà il parere definitivo sulla candidatura.



La Perdonanza dell’Aquila lega il suo nome a Celestino V – al secolo Pietro Angeleri – e si rinnova ogni anno il 28 e il 29 agosto quando può essere ottenuta l’indulgenza plenaria perpetua che il Papa concesse a tutti i fedeli la sera stessa della sua incoronazione a Pontefice. Prima di salire sul soglio di Pietro, l’eremita aveva trascorso molti anni in una grotta sul monte Morrone, sopra Sulmona, ricevendo l’appellativo di Pietro del Morrone. Il 5 luglio 1294 fu eletto dal Conclave riunito a Perugia come successore di papa Niccolò IV, la cui morte (1292) aveva lasciato la sede vacante per più di due anni. Dall’eremo di Sant’Onofrio al Morrone nel quale si era ritirato, Pietro, a dorso di un asino e avendo come palafrenieri re Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello, mosse alla volta dell’Aquila. Il 29 agosto 1294 nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, costruita per sua stessa volontà e consacrata nel 1288, fu incoronato. Alla celebrazione solenne parteciparono, secondo le fonti, più di duecentomila persone, che ricevettero dal nuovo Pontefice un dono di portata straordinaria, la Perdonanza appunto. La pergamena che reca il testo dell’indulgenza plenaria donata alla città e al mondo è oggi conservata nella cappella blindata della Torre del Palazzo Civico. L’autenticità della Bolla del Perdono , più volte messa in discussione nel tempo, fu confermata da Paolo VI che, nel 1967, all’atto della revisione generale di tutte le indulgenze plenarie, annoverò quella di Celestino V al primo posto dell’elenco ufficiale. L’edizione 2017 della Perdonanza sarà dedicata al tema “La donna nelle culture e nella storia”.


«La Commissione nazionale italiana Unesco ha inviato la candidatura della Perdonanza celestiniana per l’iscrizione nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità, dando seguito a tutte le indicazioni pervenute», ha spiegato il curatore del dossier inviato all’Unesco, il professor Ernesto Di Renzo. E ha sottolineato: «Nel 2018 si celebrerà l’anno europeo del patrimonio culturale: una felice coincidenza per la candidatura della Perdonanza. Essa rappresenta un bene unico nazionale, sempre più condiviso dalla collettività e dalla comunità locale. Non un valore statico, ma in continua evoluzione, in grado di soddisfare appieno le richieste dell’Unesco, a partire dai princìpi di fratellanza e spiritualità insiti nel messaggio di Celestino V». E il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha evidenziato: «La decisione del Commissione nazionale italiana Unesco, attraverso il ministero dei Beni culturali, di presentare come unica candidatura 2017 la Perdonanza è un alto riconoscimento ad un evento legato indissolubilmente alla storia della nostra città, fin dall’epoca della sua fondazione, attraverso la figura di Celestino V. La mia più grande soddisfazione è che il 2018 sarà anche l’anno della restituzione al suo antico splendore della Basilica di Santa Maria di Collemaggio».

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