venerdì 7 ottobre 2022
Si chiama “Pellegrinaggio antoniano attraverso l’Italia” Iniziato a Milazzo il 30 giugno, si concluderà il 9 ottobre a Padova dopo 92 tappe
Pellegrini sulle orme di sant'Antonio: 1.800 chilometri a piedi
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«Non c’è vera amicizia con Dio e con i fratelli, se non c’è conoscenza del Vangelo. Sant’Antonio incominciò a predicare, perché aveva ascoltato e meditato la Parola di Dio, divenendo autentico amico degli uomini praticando quella Parola ». Lo ha sottolineato il cardinale Mauro Gambetti, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, domenica 25 settembre presiedendo la solenne Eucaristia in Cattedrale a Forlì, in occasione degli 800 anni della prima predica di sant’Antonio di Padova, detto anche “Sant’Antonio di Forlì”, dove tenne la prima predica pubblica il 23 settembre 1222. Con il cardinale hanno concelebrato il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza, l’emerito Lino Pizzi, l’emerito di Makeni in Sierra Leone, il saveriano Giorgio Biguzzi, accompagnato dal superiore generale dell’Ordine, padre Fernando Garcia Rodriguez.

Alla celebrazione hanno partecipato anche centinaia di fedeli e “amici di Sant’Antonio” da varie città italiane, fra cui Padova, e i pellegrini che sono partiti il 30 giugno scorso da Milazzo e che arriveranno alla Basilica del Santo a Padova il 9 ottobre, dopo 92 tappe e 1.800 chilometri a piedi. Racconta il responsabile del “Pellegrinaggio antoniano attraverso l’Italia” Alberto Friso, 44 anni, terziario francescano e giornalista de Il Messaggero, sposato con l’insegnante Daniela, compagna di viaggio in diverse tappe: «Camminare per tanti chilometri a piedi sulle orme di sant’Antonio è un’esperienza di Chiesa, di grazia e di benedizione. Durante il cammino, abbiamo fatto anche esperienza di incontri e relazioni con tante persone e soprattutto con comunità cristiane e parrocchie, che ci hanno accolti lungo la Penisola». Aggiunge il pellegrino portoghese Jorg Leitao, 40 anni di Treviso, sposato con la casalinga Paola e padre di due bambini, accompagnatore turistico in tutti i Santuari del mondo: «Ho conosciuto san Francesco e sant’Antonio nel 2021 ad Assisi e me ne sono innamorato. Con questo cammino di oltre tre milioni di passi ho scoperto che il pellegrinaggio a piedi è una delle forme più belle di evangelizzazione del secolo XXI».

I pellegrini con il cardinale Gambetti al centro

I pellegrini con il cardinale Gambetti al centro - Q.Cappelli

I frutti del pellegrinaggio sono stati raccomandati anche dal cardinal Gambetti nell’omelia: «La lettura, l’ascolto e la meditazione del Vengelo». Il porporato ha poi spiegato, riferendosi al Vangelo domenicale di Lazzaro e del ricco: «Chi sa ascoltare è povero di spirito, come Antonio che scrive: “O Parola, che inebria il cuore, che conforta nella prova, fresca acqua per l’anima assetata…ti prego, Signore, scenda sul tuo servo la tua Parola”». Il cardinale Gambetti ha dato appuntamento ai tanti pellegrini per le celebrazioni nella Basilica di Padova il 9 ottobre al termine del pellegrinaggio a piedi. Mentre il vescovo Corazza ha annunciato che i giovani della diocesi romagnola da lui guidati «concluderanno le celebrazioni per gli 800 anni della prima predica di sant’Antonio a Forlì, nell’agosto 2023 nella Cattedrale di Lisbona (dove Antonio fu battezzato), in occasione della Giornata mondiale della gioventù».



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