sabato 13 giugno 2020
L'arcivescovo Dal Cin: sarà un pellegrinaggio inedito, come è inedito il tempo che stiamo vivendo. Ma sarà ancora più provocante
Un'immagine di una precedente edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto

Un'immagine di una precedente edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto - Archivio

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«Sarà un pellegrinaggio inedito, come è inedito il tempo che stiamo vivendo. Diverso nella forma, a causa dell’emergenza sanitaria indotta dal coronavirus, ma ancora più provocante per chi lo seguirà da casa perché si propone come una sfida a recuperare l’essenziale, ciò che davvero può tenere in piedi l’esistenza". L’arcivescovo prelato di Loreto, Fabio Dal Cin, presenta così la 40ª edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto, un gesto di popolo che solitamente si snodava durante la notte in un cammino di 28 chilometri nella campagna marchigiana. Improponibile la partecipazione di oltre centomila fedeli come negli anni scorsi.

Dunque stasera verrà proposta una Veglia di preghiera all’interno del Santuario di Loreto (trasmessa da Tv2000), con la recita del Rosario accompagnata da canti e dalla lettura di alcune delle intenzioni di preghiera inviate in queste settimane alla segreteria del pellegrinaggio: più di tremila, provenienti da tutta Italia oltre che da Brasile, Colombia, Venezuela, Stati Uniti, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio e Lussemburgo, a conferma della notorietà di questa esperienza che dal 1978 viene proposta da Comunione e Liberazione assieme alle diocesi delle Marche.

Si pregherà per le vittime del coronavirus, per chi in seguito alla pandemia ha perso il lavoro, per gli studenti e in particolare per coloro che devono affrontare la maturità, ripetendo così l’intenzione di preghiera che animò i 300 giovani che nel 1978 raccolsero l’invito di un giovane insegnante di religione, don Giancarlo Vecerrica, oggi vescovo emerito di Fabriano-Matelica e da sempre anima e guida del pellegrinaggio.

Come ogni anno è arrivato un messaggio scritto da Julián Carrón, guida del movimento di Cl, in cui sottolinea che «proprio la mortificazione che ci viene chiesta quest’anno, dovendo rinunciare alla sua forma consueta, può diventare un’occasione per cogliere la natura del pellegrinaggio, come dice una nostra amica universitaria: "Questo mi ha permesso di capire che forse il pellegrinaggio non si esaurisce in una sola notte, ma è un cammino che ti accompagna tutto l’anno". Guardare così la circostanza attuale significa percepire la vita come vocazione. La circostanza, infatti, qualunque essa sia, è la modalità attraverso cui il Mistero ci chiama a imparare a vivere tutto». Non è cosa facile fare propria una simile posizione umana, è una posizione vertiginosa che l’uomo da solo non riesce a mantenere. Per questo Dio ha mostrato il suo volto e si è fatto compagno di strada, a partire da quella casa di Nazareth dove è risuonato l’annuncio dell’incarnazione e che oggi viene venerata a Loreto, nella quale Maria ha pronunciato il suo "sì".

«In Lei risplende la vittoria sul nulla, la novità che sfida qualsiasi impotenza, paura o buio incombente su ciascuno di noi – scrive ancora Carrón nel messaggio –. Guardarla ogni mattino, mentre preghiamo l’Angelus, è il punto di partenza» di ogni tentativo di costruzione.

Ora che questa parola, ripartenza, è sulla bocca di tutti e riaffiora come un mantra in ogni programma e in ogni libro delle buone intenzioni, è importante che non venga ridotta a slogan, osserva il vescovo Dal Cin: «È facile illudersi di poter voltare pagina semplicemente archiviando quello che è accaduto in queste settimane come uno spiacevole episodio e dimenticando la sorgente che ci permette di affrontare la realtà. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una casa in cui riconoscere i tratti della nostra umanità e ritrovare qualcosa che dia significato all’esistenza. Abbiamo bisogno di luoghi dove la vita possa rifiorire, come è accaduto e continua ad accadere nella Santa Casa di Loreto».

È una domanda, questa, che riecheggia in una delle intenzioni di preghiera pervenute in questo periodo alla segreteria del pellegrinaggio: «Vorrei pregare perché tutto quello che abbiamo vissuto non venga dimenticato. Perché abbiamo sempre a mente su cosa si fonda la nostra vita, che cosa corrisponde davvero al nostro cuore. O Maria, non ti chiedo di risparmiarmi la fatica, ma di riconoscerti accanto a me nella prova. Permetti che ogni peso che ci capita di portare sia spunto di una ripresa per la costruzione di un bene per tutti».

Diretta su Tv2000 stasera dalle 21​

Sarà possibile seguire la Veglia della Macerata-Loreto oggi a partire dalle 21 su TV2000. Alle 18 la fiaccola del pellegrinaggio verrà benedetta e accesa presso la Basilica della Misericordia dal vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Nazzareno Marconi, poi raggiungerà Loreto dove, nella piazza della Madonna, avrà inizio la prima parte del gesto con preghiere, canti e letture. L’invito del vescovo Giancarlo Vecerrica (emerito di Fabriano-Matelica) ad attraversare la Porta Santa del Giubileo lauretano darà inizio alla seconda parte con la consegna della Croce del Pellegrinaggio. Questo momento, scandito dalla lettura di brani del Vangelo, da canti e dalla recita del Rosario e dalla lettura di alcune intenzioni di preghiera, culminerà nella benedizione eucaristica. A seguire nella Santa Casa, dopo la recita delle litanie lauretane, due studenti consegneranno ai piedi della Madonna le preghiere pervenute. L’arcivescovo prelato di Loreto, Fabio Dal Cin, concluderà con il saluto e la benedizione.




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